mercoledì 17 novembre 2010

Settima serata, seconda stagione: venerdì 12 novembre

Cooming soon.

Sesta serata, seconda stagione: martedì 2 novembre

Il sondaggio su Paper fa successo: ecco a voi le lettere più belle. Tra le birre, intanto, San Paolo tiene banco

Bentornati al sondaggio del mese di novembre, intitolato “Quel faccino non ti sembra Paperino?”. Sì, parliamo di Dani e delle sua inconfondibile somiglianza (nessun commento, per favore) con Donald Duck. Sono giunte – abbiamo lavorato giorno e notte: era inevitabile, ne siamo consapevoli – numerose mail alla sede del nostro blog. Ecco, dunque, un resoconto delle votazioni dei lettori, nonché il chiarimento di dubbi e perplessità.


Cari signori del blog, mi chiamo Rina e vengo da Vetralla. Volevo il numero di Paperino, mi ricorda molto mio marito Settimio giunto a miglior vita nel lontano '84. Sapreste, dunque, darmi un suo contatto? (Rina da Vetralla)
Cara Rina, con un messaggio privato le abbiamo fornito via, numero di telefono fisso e cellulare del suo amato Paperino. Stia tranquilla, con lui ce n'è per tutte.


Vorrei esprimere perplessità sulla somiglianza delle persone accostate. L'una reca in sé la felicità e la spensieratezza dei giorni migliori, l'altra ritrae un sorriso impostato, oltretutto ricorrente in numerose istantanee pubblicate in passato. (Melchiorre da Orgosolo)
Se ne faccia una ragione, a noi piace così.

Quel tale a me sembra di averlo visto nei pressi di Villa Borghese con un impermeabile: è possibile? (Salvo dal New Jersey)
Era lui, ci hai preso: ma non pensare cose strane.


Hey, posso avere il numero di quello sulla destra? Lo vedrei molto bene come rapper-gangster nella mia città. (Dogg da Long Beach, California)
Il nostro Paper ascolta solo musica classica e vuole rimanere nella sua "One hundred cells": non scherziamo, Dogg.


Dopo l'inevitabile pubblicazione delle lettere inviate dai nostri numerosi lettori, passiamo alla stretta cronaca della sesta Open Night di questa stagione (martedì 2 novembre).

Le ottime birre provate dalla Ds – con la quale non mancava il guest Paolo, detto “Junior” da Bibi Fettina Panata, per una presunta affinità nelle scelte “lavorative” – sono state sei. Ipè Harvest del birrificio San Paolo ha riscosso un successo notevole, ottenendo cinque stelline. Buon riscontro anche per la belga La Chouffe, con quattro voti. Una sola stella per la connazionale Vichtenaar (7.5%) di Verhaeghe. A secco, invece, Malthus Pils ( ,Birrificio di Como), Organic Ale (4,6%, St. Peter's) e Pecan (5%) di San Paolo.

venerdì 12 novembre 2010

Quinta serata, seconda stagione: martedì 26 ottobre

Una serata particolare, poche le cose da dire. La Rip Tide è fantastica e PaperCif trova il suo "Avatar"

Poco da dire per quanto riguarda la quinta serata: la Drinking Society, nella serata del 26 ottobre, non è stata facilmente scrutabile.

Tra loro si confabulava di eventi, di spine e di fusti. Smartphone disdicevoli (sempre in mano a PaperChif) si accostavano ad altri promettenti, ma ancora carenti. La cosa più importante, però, è che su questi terminali (“Bene, amici di telefonino.net”) uscivano prime immagini da accostare agli ormai celebri membri della Ds.

AVATAR - Fonti certe dicono che Quella di Paperino (PaperCif per le strette conoscenti) sia già stata approvata dal consiglio direttivo. Ve la mostriamo qua: non trovate anche voi che il sorriso del buon vecchio e classico papero della Disney sia identico a quello di Dani? Commentate pure, se non siete d'accordo. E intanto c'è già chi parla della migliore immagine per Don Matteo o per una fettina panata degna di nota. Nella prossima puntata sapremo dirvi di più.

TORNANDO SERI - Come? Ah, già: le birre! Guidata dall'incorreggibile Irene, la Ds in questa serata ha fatto scelte all'unisono e ha evitato i danni del Re Magio (leggi Wayan). Tutti hanno assaggiato una Marzen di Shenkerla, votata all'unanimità. Stesso discorso per la Rip Tide. Non a caso, quest'ultima è la base della Paradox: attenti al cane! A buon intenditor...

Quarta serata, seconda stagione: mercoledì 20 ottobre

Lo sciopero di Bibi con la cedrata e la scommessa vinta da Paolo. 33 Ambrata stupisce, Twenty delude


Mercoledì 20 ottobre: Bibi è lì seduto a sorseggiare il liquido nel suo bicchiere. L'espressione sul volto non è quella di sempre, estasiata e rapita. È scuro, quasi inespressivo. E il motivo non è facilmente intuibile. Chiediamo aiuto al vocabolario, estrapolando significati di senso comune riferiti a due bibite in particolare. Il primo: “Bibita dissetante a base di sciroppo di cedro”. Il secondo: “Bevanda ottenuta per fermentazione alcolica di una decozione acquosa di malto di orzo, di frumento e di altri cereali, mescolata a sostanze aromatizzanti come il luppolo e contenente anidride carbonica”.

GIALLOGNOLA - Chiariamo subito che la prima spiegazione si riferisce alla cedrata, mentre la seconda alla più comune (almeno in casa Ds) birra. Quale delle due bevande si troverà nel bicchiere di Fettina Panata? “La seconda”, direte in massa, fuorviati dalle abitudini della Ds. Errore: il liquido che si trova nel bicchiere incriminato è di un giallognolo fluorescente. C'è una strana aria al tavolo della Società. Eppure Paolo ha appena vinto la scommessa con Zoso e ha ottenuto la birra che gli spettava da accordi. Tutti guardano Fettina Panata che sciopera. L'aria all'Open non sembra più la stessa. Cosa sarà successo mai? Cosa è successo non importa, quel che conta è che la questione si risolverà in pochi minuti. Statene certi.


33 VOLTE SÌ - Nel frattempo gli altri provano le new entry. Non possono degustare la già apprezzata Dea Maia. E se non lo fanno devono solo ringraziare la puntualissima Irene. Ai tavoli arriva una Twenty, che non riscuote successi o stelline. Nel giro successivo Dani degusta una Best Bitter, che alla fine sarà consigliata solo da lui. La chicca della serata arriva direttamente da Borgorosi: 33 ambrata, spillata a pompa. Un vero piacere, che rimette il sorriso quasi a tutta la Ds. Ma uno di loro, nel frattempo, ancora ha lo sguardo rivolto verso il basso. Solo un colpo di scena “eccellente”, potrebbe ritirarlo su. Zoso confabula con Re Magio, gli altri partono con qualche insulto. La tensione arriva alle stelle. Ed ecco arrivare, come per magia, una 10 e lode sul tavolo. “Questa te la bevi?”. Un attimo di attesa e di tensione. La risposta arriva col sorriso sulle labbra, forse merito della presenza di Roberta che è passata a trovare la Ds (annunciando, peraltro, funesti programmi per il suo compleanno). Fatto sta che il verdetto è positvo: “Sì”. E finalmente la fettina torna a sprizzare (o spruzzinare) pangrattato da tutti i pori. Bentornato Bibi.

martedì 19 ottobre 2010

Seconda stagione: terza serata, martedì 12 ottobre

La terza serata tra considerazioni esistenziali, scommesse con il guest e birre a cinque stelle


E tre. È la terza serata della nuova stagione. I ritmi sembrano ormai essersi ristabiliti. Nonostante il vuoto lasciato dal direttore e da Aspirante Re Magio, la Ds c'è sempre. Dopotutto, Re Magio è sempre lì, preparatissimo e puntuale. Lo stesso vale per Giaguarino. Franceschina riesce ad accogliere i ragazzi sempre come ospiti d'onore. E Irene offre un tutorial unico nella scelta delle birre. E Serg(h)io? Relegato al pranzo: l'età avanza anche per lui e spingerlo a fare le ore piccole costituirebbe una richiesta alquanto irrispettosa.


SCOMMETTIAMO? - Mentre anche la Ds analizza tutti questi dettagli sul nuovo corso dell'Open Baladin, fa il suo ingresso nel locale, solita ora, martedì 12 ottobre. Gradita presenza quella del Simon, che in un'altra occasione aveva già timbrato il cartellino. Attenzione, attenzione: Paolo non manca nemmeno stasera e parla animatamente con Zoso. Si parla di quattro serate, di cinque serate. Si discute su scommesse fatte giorno addietro. Alla fine, sembra che il guest abbia ragione, supportato da tutti. “Avevi detto che alla quarta me offrivi 'na birra!”. Zoso, alla fine, annuisce, ma ribadisce secco: “Sì ma questa è la terza eh...”. Vero. Chiacchere: è ora di bere. E di farlo per bene.


CINQUE STELLE - L'elenco delle birre da scegliere è notevole. La Ds ha preso una decisione netta: la prima serata non è valida ai fini del nuovo sistema di votazioni. Si ricomincia, quindi. Re Magio si avvicina al tavolo. Degna di nota la sua dote mnemonica: riesce a ricordare le birre provate dalla Ds. O almeno ci prova. “Uè, ho una Gina frisc' frisc' di Birra del Borgo. 'Na birr co' 'u Tim'”. Intendeva dire che ha una birra fresca fresca, chiamata Gina, fatta da Birra del Borgo, con aggiunta di Timo. Il coro della Società è unanime: “Fanne cinque!”. Più una, naturalmente. Non tutti rimangano stupiti come spesso è capitato con le creature del birrificio in questione. Ma a molti piace questa spezia, particolarità che le regala due stelle. Poi arriva una Stria, di Toccalmatto, che perde tutte le potenzialità gustative dopo una birra fortemente speziate. Nessuna stella, quindi. Intanto Zoso sprona Paolo: “Guarda, se vai da quella a quel tavolo e je dici “ahò, questo spruzzina da paura”, indicando Daniele, te offro tre birre”. Chiudiamo questo triste capitolo. Contemporaneamente, ecco una Duse, già provata dalla Ds nella prima sera e osannata anche in questa: cinque stelle. Zoso prova una Guldenberg, che porta a casa una sola votazione. Poi è il momento delle barricate. Ed ecco arrivare la 16 gradi, birra a cinque stelle, per l'ovazione generale. Manca un tocco, però. E di classe. Arriva una 10 e lode, quindi. Bibi impazzisce e chiede di poter dare singolarmente cinque stelle a una creatura da lui adorata. Le regole, però, parlano chiaro: una stella a disposizione per ogni birra.

martedì 12 ottobre 2010

Seconda stagione: seconda serata, giovedì 7 ottobre

Dopo l'evento della prima serata, ecco la Ds al completo con tante novità in serbo sulle votazioni. E intanto la questione guest anima la serata


L'evento del primo anniversario dell'Open Baladin è passato da soli tredici giorni. La mastodondica quantità di birre bevute dalla Ds è stata smaltita, sì, ma il ricordo è ancora fisso. Quei cask in legno, sapori unici. L'addio al direttore ha fatto male. Quello ad aspirante Re Magio pure. Eppure Andi, Bibi, Dani, Zoso e Vi sono lì. Varcano la soglia. Consapevoli che ciò che è stato non si ripeterà mai, ma ciò che sarà potrebbe essere ancora più bello, un giorno. Re Magio è sempre lì, dietro al bancone. Girano facce nuove tra i baladinari. Franceschina, impeccabile, non manca. E la sete, immancabile, avanza. E il rito del guest, imprescindibile, dà vita a diatribe degne degli storici lanci della monetina. Ah, sì, a proposito: ci eravamo lasciati col dubbio delle elezioni. Ci saranno sempre regine ogni Open? E poi: la prima serata vale ai fini della degustazione numerica? Ancora: la Ds ripartirà daccapo col conteggio, oppure rimpinguerà la lista di 118 birre già provate? Chissà.


GIOCO D'AZZARDO - Intanto gli eroi di via degli Specchi prendono posto. Vanno su, nella sala della zia, dove solo tredici giorni prima il mondo sembrava aver trovato il suo habitat naturale all'Open. Stasera, 7 ottobre, l'atmosfera è diversa, quasi nostalgica. Ma la sete, come detto, è sempre epocale. “Non è nuovo da queste parti”. “Vero? Anche io penso di averlo già visto”. Tra i tavoli, i clienti iniziano a sgomitare. I brusii si amplificano. Parlano del guest. È Paolo, già presente alla prima serata della seconda stagione. E nella scorsa stagione marcò visita nella seconda serata, con Alessandro, presente anche stasera. Cosa dice Zoso, però? Dichiarazioni clamorose! “Tanto non c'hai la costanza. Non riesci a veni'”. Roba da matti, accuse pubbliche. Bibi ride, ma decide di prendere le parti del nuovo arrivato: “Io su Paolo ce punto”. Andi fa cenno di sì con la testa e alza per un attimo gli occhi dal menu che già spulcia da minuti per scovare qualche chicca: “L'ho sempre detto che secondo me poteva essere lui il nuovo guest”. Vi se la ride di gusto, pensando ai giorni in cui poteva solo bere, zitto, senza votare. Dani osserva la scena compiaciuto, maneggiando un disdicevole smartphone. Leggende dicono che l'argomento si sia arricchito di un dettaglio durante la prima serata, durante la quale pare che Zoso abbia rincarato la dose con una scommessa. Purtroppo, il frastuono tremendo che regnava il 24 settembre – e non dimentichiamo che suonavano anche i Telefunk – ha interrotto il nostro meticoloso ascolto. Non riusciamo, quindi, a riportare l'esatta portata della sfida. Possiamo dirvi, però, che Paolo e Zoso hanno chiaramente scommesso stringendosi una mano. E fonti accreditate e molto interne alla Ds (delle quali vogliamo fidarci) riportano cifre simili: quattro presenze in due mesi. Pare che poi, Paolo, con fare tronfio, abbia detto: “Te le faccio in un mese quattro presenze”. Azzardi: da una parte e dall'altra.


STELLE E SDRICIE - Notizia bomba. Mentre si ride ancora per la questione guest, arriva la novità dell'anno. Non c'è più l'elezione democratica della regina, ma una votazione particolare. Ogni membro della Ds, quindi, sceglierà se dare o meno la stellina alla birra appena provata. Più stelline ci sono, più la birra è altamente consigliata e strettamente accostabile a quelle che erano regine. La Ds, quest'anno, è ufficialmente diventata una Repubblica. Tra una "sdricia" di pollo e l'altra, la birra che stasera ha riscosso più consensi è la H10op5, creatura di bidu, con ben quattro stelle. A seguire, buona recensione con tre stelle per la boema Svetly Lezak (anche ribattezzata 4-3-3 dalla Ds in onore di Zdenek Zeman) e per la Hoppycat di Birra del Borgo. Da notare che sul tavolo della società ha fatto la sua comparsa una Abt 12 di St. Bernardus, una delle birre prese durante il primo giro dell'Open, a gennaio 2010. A proposito: sulla data dell'inizio dell'Open sono sorti dubbi atroci. Gli storici sono al lavoro. Al più presto avrete notizie su quello che sarà il primo anniversario della società. E non solo.

sabato 25 settembre 2010

Seconda stagione: prima serata, venerdì 24 settembre

I ragazzi dell'Open festeggiano il loro primo anno di apertura e la Drinking Society lo fa con loro, tra botti di legno, partenze inaspettate e luppolo a fiumi. Un solo voto alla serata: 10 e lode


“Di qualità, non comune”. Di che si tratta? È la definizione del termine “speciale” presente in qualsiasi vocabolario. Speciale, sì. Senza esagerazioni, senza iperboli o artifici. L'Open Baladin è questo. L'Open Baladin regala questo. Serate speciali, uniche, rare, eccezionali e fondate sull'alta quailtà. Chiedetelo alla DS, che apre il 24 settembre la sua prima Open Night della seconda stagione. Chiedetelo a loro, non appena usciti dal locale di via degli Specchi. Forse non sanno articolare molto bene le parole, in questo momento dominato dall'ebbrezza. Forse le birre, questa volta, non sono state le solite (solo nel numero) tre (e i portafogli ne hanno risentito!). Si vive una volta sola, però. “E magari si potesse vivere sempre così”, sottolinea una fonte anonima interna alla Drinking Society. Ha ragione, perché il 24 settembre cade il primo anniversario dell'Open Baladin. E proprio in questa serata (guarda caso...) Andi, Bibi, Dani e Zoso hanno deciso di riaprire le danze col loro locale preferito (Vi è assente perché inviato speciale della DS all'Oktoberfest). Non sono giunte alle nostre orecchie le solite descrizioni delle birre, ma solo versi di estasi, sguardi stupiti, occhi umidi da risate e dall'emozione. Una serata speciale, appunto. Con tanti ospiti: Paolo, Giulia e Fabiola, Matteo e Fabiola II, Roberta e Angela (in rigoroso ordine di comparsa). Con tante nuove birre. Lo ripetiamo, non descritte e analizzate con la solita professionalità, ma semplicemente gustate con una passione raddoppiata. I cask di legno contenenti 10 e lode (Opperbacco), Xyayù (Baladin) e 16 gradi (Birra del Borgo), sono solo tre delle tante chicche offerte della serata. Hoppy cat, XXBitter, Noscia, Tschò, Palanfrina, I Hardcore You, Stray Dog, Mummia, Lambic 2008, Baltic Porter, Best Bitter, Open Mind, Birolla, Duse, Guldenberg, Saint Lamvinus: un piccolo elenco della contenuta degustazione tenuta dalla Ds. Il ringraziamento va a tutti i baladinari presenti, sempre disponibili e pronti a mettere in moto un servizio unico nella Capitale. L'altro ringraziamento va ai Telefunk che hanno dilettato la sala con una performance di fiati che ha donato allegria e spensieratezza a tutti. Ultimo in lista, ma non in prestigio, è il Direttore. La sua avventura con l'Open, per il momento, si conclude qui. E la DS ne risentirà molto. Grazie Director per tutta la disponibilità mostrata in quest'anno. Ad maiora.


P.s. Riportiamo qui il solito comunicato rinvenuto al termine dell'Open Night.

La DS comunica che nella serata di apertura non è stata eletta regina alcuna, ma è stato consegnato nelle mani di Opperbacco uno scettro honoris causa per la sua fantastica 10 e lode in botte.


Drinking Society

mercoledì 30 giugno 2010

Ventesima serata, mercoledì 30 giugno

Finisce la prima stagione della gloriosa DS: 118 birre, per un misto di passioni, amari erbacei, tonache di frate e tanti altri leitmotiv. I ragazzi dell'Open salgono sul trono. Assieme a Brew Dog e a Birra del Borgo

E si parlava di noi. Si parlava di Open Baladin. Si parlava di via degli Specchi. E si parlava di birre. Si parlava di malti, di luppoli, di spezie. Si parlava, fin troppo, di amaro erbaceo. Si parlava di ospiti, di special guests, di prove di ammissione. Si parlava del futuro. Si parlava del passato. E si parlava di chiara, di scura. Si parlava di tonaca di frate, di torbida, di ambrata. Si parlava di fruttata. Si parlava di alcolica. E si parlava di “sdricie”. Si parlava di scrocchette e di palle di cammello. Si parlava di spruzzinate. Si parlava di gialli. Si parlava di “esagerata nella misura 0.3”. Si parlava di loro, dei ragazzi dell'Open. Si parlava di Re Magi e aspiranti. Si parlava di tutti. Si parlava di tabacco del Kentucky, si parlava di KeTo. Si parlava di “ragazzi questo è il menù delle birre, questo del cibo e questo delle birre in bottiglia”. Si parlava di petit pub, di nonni clandestini, di sale della nonna. Si parlava di Kuaska. Si parlava di Brew dog e di Birra del Borgo*. Si parlava di Baladin, di Maiella e di tante altre. E si parlava di aceto ponti. Si parlava di “altro giro?”. Si parlava di centodiciotto birre. Si parlava di passione. Si parlava di...Open night. Evviva la DS. Evviva l'Open Baladin. Evviva Andi, Bibi, Dani, Zoso e Vi. Evviva tutti gli ospiti speciali. Evviva i teku. Evviva tutti i ragazzi dell'Open. Evviva la birra gentilmente offerta dallo staff per l'ultima serata della stagione, il 30 giugno. Evviva tutto. Evviva la fatata.

* Per l'ultima serata, senza regina, la DS vuole esprimere il proprio parere sui birrifici provati in questa stagione. La medaglia va a Brew Dog per quanto riguarda i birrifici esteri e a Birra del Borgo per quelli italiani. Due voti espressi col cuore.
In fede

Drinking Society

Diciannovesima serata, domenica 27 giugno

Tre metri di fuorigioco, tre panini, tre membri dell'Open. Una sola birra in ballo: castagnale. E arriva pure il giallo per Quajetta


L'Italia. Questa nazione un po' così (come?). La Penisola famosa in tutto il mondo. Pizza, mandolino, pulcinella, pasta eccetera. Eccetera cosa? Beh, tante cose. Una sta diventando famosa proprio in questo momento, domenica 27 giugno. Tevez ha appena segnato un gol in stile calcetto oratoriano: “Passala! Passala qua che non c'è nessuno!”. Il piccolo argentino del City si trova oltre tutti i difensori, oltre il portiere, praticamente sulla linea di porta. Quanti di noi avranno pensato: “Ammazza, quante volte l'ho fatto eh?! Non m'areggeva er fiato, così me mettevo vicino alla porta avversaria e segnavo come 'na macina! C'avevo 'a media gol de Pelè!”. Sì, vero. Con la piccola differenza che Pelè ha sempre giocato a calcio. E quindi col fuorigioco. La regola delle regole. L'unica più infame del suono della campanella a fine ricreazione. Ma quel mastino di Tevez ha segnato in fuorigioco in un ottavo di finale dei Mondiali, mica in una parrocchia del Tufello. Tutto annullato, vero? Macché. Ah! Ops! Lui! Proprio lui! Chi? L'arbitro! È Roberto Rosetti. Col suo fido Ayroldi alla bandierina. Ma pensa un po'. Rosetti, tre metri di fuorigioco che fanno il giro del mondo. Tre come i membri della DS appena entrati. Ecco un altro motivo per cui l'Italia sarà famosa nel mondo: l'Open Night.


FUORIGIOCO - Andi, Dani e Zoso si siedono stupiti. Ma cavolo! Ma com'è possibile? Parlano di Rosetti, forse. “Non se fa così, non è professionale. Deve prendere una decisione chiara. Non po prima di' 'na cosa e poi n'altra”. Sì, sì, parlano sicuramente de Rosetti. “Sei entrato da poco nel giro, devi fa er serio”. Giro? Da poco? Ma Rosetti arbitra pure da troppo...“Io propongo ammonizione!”, dice qualcuno dei tre. Ammonizione? Ma per chi? “Sì sì, ammonizione per Vi”. Evidentemente non parlavano affatto del “buon” (ex) arbitro italiano, ma dell'ex Guest. “Non poi di' che prima non ce sei perché sei stanco e dopo esci colla ragazza tua...eh, qua se lavora eh”, dice Dani. Andi intanto sfoglia il menu. “Dico Castagnale, mai provata. Poi ve la faccio assaggia'”. Zoso e Dani si guardano. E memori della storia inerente alla varicella che girava a Ingegneria declinano: “No, grazie!”. Parte, così, la degustazione di birre già provate.


QUAJETTA GIALLA - Questa sera si mangia soprattutto. Ottimi panini sfornati direttamente dalla cucina del Baladin. Si parla del più e del meno. Si parla del futuro della Ds. Le idee non mancano affatto. Saranno tutte messe in pratica? Chissà. Eccone una che viene attuata immediatamente. Papercif confessa: “Vincenzo me aveva detto che era impegnato...ma poi me ha confessato che usciva co Monia, ve rendete conto?!”. Il coro è unanime: “Giallo!”. E aspirante Re Magio arriva puntuale. Come la Regina, che non manca mai: Castagnale Regna.


L'aspirante Re Magio con il cartellino rivolto a Vi (Quajetta Panata)

domenica 27 giugno 2010

Diciottesima serata, domenica 20 giugno

È la prima notte da membro di Vi, ma parte il Bottle Exception. Bibi manca ancora. E la Reale sale finalmente sul trono


“Ma Bibi manca ancora?!”. Vi è lì, nella sua nuova veste da membro della DS e già vuol far valere un suo sacro diritto: “Io propongo ammonizione eh”. Propone, ma gli altri non accolgono la mozione. Parliamo della solita Open Night, naturalmente. Sono là, tranne Fettina Panata, ancora una volta. Andi, Dani, Vi e Zoso provano a fare un triplo giro di birre inedite come da regolamento. Ma i volti parlano soli: “No! Non ne manca nessuna regà...”. Andi sentenzia così l'assenza di nuove esperienze da testare, per lo stupore di tutti. Vi sembra deluso: alla prima Open Night da membro ufficiale non potrà votare. Poi, dopo una rilettura più attenta, Don Matteo tranquillizza gli animi: “Forse una ne manca...”. È la Du'. Sotto con questa Open Night. Al lavoro!


FATTI DI VETRO - “Leggerina eh”, la DS non si aspettava certo qualcosa di potente da una saison, però la foga è troppa e la Du' non riesce ad appagarla. Si percepisce dai discorsi che la stagione è in chiusura. I ragazzi fanno piani futuri: “Facciamo un ordine grandioso, per chiudere in bellezza”. Così la DS si organizza per quello che, un giorno, potrà essere ricordato come evento del secolo. Ma ora bisogna lavorare di fantasia. Possibile che non c'è neanche una soluzione per questa serata? Ci pensa, non a caso, l'aspirante Re Magio: “Io vi consiglierei anche di approfondire il reparto bottiglie”. Neanche il tempo di formulare correttamente la parola “bottiglie” che la DS grida in coro: “Bottle Exception!”.


STUPORE - In sala lo stupore è palpabile: “Oh ma non era solo con quelle alla spina?”, chiede una ragazza al suo uomo, visibilmente turbato per l'interesse della sua amata verso la DS. “Ah boh, non lo so, ma beviamo su!”, svia lui, volendo cambiare argomento. Ma la graziosa fan dell'Open Night non cade nel tranello: “Io so bene che la DS beve solo birre alla spina: l'ho sentito al telegiornale!”. Valle a dare torto. Lui continua a non dare soddisfazione alla sua donna: “Può darsi, può darsi. Oh, bone 'ste fatate, eh?”. Per lei si tratta di una pugnalata al cuore sentirlo parlare di fatate: “Sempre con queste fatate te! Ti sto parlando di una cosa seria! Dell'Open Night!”. Valle a dare torto, ancora una volta... Ignara (o quasi) della discussione che sta avvenendo qualche passo più avanti, la DS aspetta con ansia la sua birra. Non c'è Open Night che si rispetti senza ospiti e la DS ha il piacere di accogliere Stefania, la Mary Poppins del nuovo Millennio: porta sempre con sé un oggetto utile al prossimo. E tempo fa, appunto, ha regalato alla DS dei fantastici sottobicchieri: grandiosa! Dani, nel frattempo, è distratto. Nota una coppia che litiga. Lei è carina. Lui è uno di quelli per la serie “ma guarda co chi cazzo sta quella!”. E da buon PaperCif zozzone inizia a lavorare. Ma questa è un'altra storia. Questa è la solita storia.


RUGGINI - Arriva una bottiglia di Noscia (Malto Vivo). Il Re Magio regala una chicca ai Quattro: “Ecco qua, stappata! Imparate: se c'è ruggine all'interno del tappo avete tutto il diritto di farvi cambiare la bottiglia. In quel caso vorrebbe dire che è passata dell'aria”. Poco importa che la DS, più tardi, sfrutti immediatamente il consiglio: “Oh Re Magio! Cambiacela!”. Naturalmente a bottiglia finita, naturalmente per bere sempre di più. Per essere sempre più Open. Per essere sempre più Night. Sempre più Baladin. A meno due serate dalla chiusura stagionale.



È stato rinvenuto un comunicato sul tavolo della DS. Ve ne riportiamo una fedele trascrizione

“Per l'impegno profuso in questi anni. Per le preziose intuizioni messe in pratica. Per la pazienza mostrata. Per un numero non precisato di motivi, la Ds vuole donare la sua prestigiosissima medaglia al merito birraio al birrificio Birra del Borgo, premiandola per la fantastica serie delle birre con la denominazione Reale. Il fatto che tali creature non abbiano mai ricevuto lo scettro di Regina della Serata non vuol dire che la società non apprezzi il lavoro di Leonardo e del suo birrificio, ma dimostra come la sua opera magna si sia semplicemente scontrata contro una degna rivale capace di usurparle un titolo più che meritato. Evviva la Famiglia Reale”.

Diciassettesima serata, domenica 13 giugno

Nel caldo torrido del Baladin la DS fa la sua solita serata, ma la fronte scotta troppo: Febbre Alta regna


Impegni e varie peripezie rischiano di distruggere i progetti di lavoro e di ricerca di molte società italiane. C'è la crisi, c'è la crisi: già. La DS, però, è sempre lì. Un po' rimaneggiata, sì, ma c'è. Andi, Dani e Zoso non mancano neanche stasera, domenica 13 giugno, in un caldissimo Open Baladin. Si siedono accanto al bancone, per cercare di carpire tutti i segreti del grande Re Magio, attivo come non mai. Una bella sorpresa arriva immediatamente: Leonardo di Birra del Borgo. “Ragazzi, come va?”. Benissimo naturalmente, si vede che la DS è in salute nonostante le assenze. Ed è felice perché proprio Leonardo, il grande Leonardo autore della Reale sia lì, a prendere il loro primo ordine. Peccato che manchi Bibi proprio stasera, noto estimatore di Birra del Borgo e del suo fondatore. Si parte quindi, altro tour di birre, altro giro di degustazione, altra Open Night. La diciassettesima.


DANI COATTO – Gli occhi di Zoso si illuminano anche stavolta. Tutto per un nome: Saint Lamvinus, una Lambic. Ma il momento poetico instauratosi tra 33 Denari e la creatura targata Cantillon si interrompe immediatamente per bocca di Dani: “Oh regà, ve preannuncio il mio nuovo look dell'estate”. Sentiamo. “Me raso i capelli sulle tempie e me li lascio più lunghi sopra”. Andi sentenzia: “Da coatto insomma”. Il buon Paper Cif, però, non ci sta: “Non so da coatto oh, dai”. Ai lettori l'ardua sentenza. Nel frattempo sono arrivati i calici. Zoso sta già gustando la sua amata Lambic, insolitamente rossa: “Ottima”. Gli altri lo guardano stupito: “Ma come fai a magnacce?”. Dani, addirittura, la definisce così: “Sa de serranda”. Anche stavolta, ai lettori l'ardua sentenza. Andi sta assaggiando una Quadrupel, ambrata e ferrosa. Paper Cif beve una Tripel: “Sentite come è alcolica!”. Zoso la prova: “'Sto odore me pare floreale, no alcolico”. Andi annusa: “Pure pe me è floreale!”. E so tre: a voi l'ardua sentenza.


FRONTI BOLLENTI – Non c'è Open senza ospiti. Ed ecco arrivare Mutambo (alla sua seconda comparsa) e Simon (all'esordio). La DS all'unisono beve un'ottima Febbre Alta, mentre i due novizi provano nuove birre dai luppoli struggenti. Piano piano, affiora la consapevolezza che la Ds ha provato molto e che la chiusura estiva sta per avvicinarsi. Così i membri della società mettono su piani futuri, pensando già al lontano settembre, quando saranno nuovamente assetati come il primo giorno a provare nuove birre al Baladin. Il tutto accompagnato da un giro di birra (replay) gentilmente offerto da Zoso, con i soldi della vittoria (meritatissima dicono in giro) al fantacalcio. Il Re Magio, nel frattempo, merita una medaglia all'onore per aver perso un dito sul campo. Ma non c'è problema, ne ha altre nove a disposizione. E per spillare basta un polso. Intanto al Baladin si alza un caldo infernale, colpa dell'impianto rotto dell'aria condizionata. E la temperatura corporea della DS si alza a dismisura. Le fronti scottano, le teste scoppiano. La sete aumenta, la gola è secca. Come se tutti ce l'avessero a 40: Febbre Alta regna.

domenica 13 giugno 2010

ON Special: Pallone d'oro 31 Maggio

Chi è il Pallone d'oro del 2009??? Messi? No, signori, non stiamo parlando di fuoriclasse del pallone, ma di fuoriclasse della Birra. All'Open Baladin vengono presentate le creature del birrificio cagliaritano Barley, vincitore del concorso organizzato da Fermentobirra.com


Dopo aver perso la gita a Borgorose e la serata in compagnia del monaco Trappista, la DS (ma Fettina e Quajetta Panate n.p.) decide di non farsi scappare questo appuntamento all'insegna delle birre di casa Barley, nome finora sconosciuto alla Society. Serata di degustazione/premiazione condotta da Kuaska, come per Brewdog qualche mese fa, con ospite il Mastro birraio Nicola Perra.

Qual è il miglior birraio italiano dell'anno? Questo il quesito che il web magazine Fermento Birra (www.fermentobirra.com) ha rivolto ad esperti del settore, publicans, giornalisti e degustatori, dando vita a quello che potremmo definire il “pallone d'oro” della birra italiana. Un premio senza dubbio originale nel panorama della birra che crede nell'esistenza di un legame intimo tra il birraio e le sue “creature”. A differenza dei classici riconoscimenti il giudice non è chiamato a valutare la bontà di una birra in un preciso momento, ma la bravura tecnica del birraio nel suo complesso, la sua filosofia, la costanza qualitativa dei prodotti.
In una sfida all'ultimo voto è stato Nicola Perra del birrificio sardo Barley (www.barley.it) di Maracalagonis (CA) ad aggiudicarsi il titolo di miglior birraio del 2009. Sul podio a seguire Montegioco e Lambrate (exequo), Birrificio del Ducato (fonte: www.unonotizie.it).

La serata deve ancora cominciare: il trio non ha la pazienza tra le proprie qualità e decide di non indugiare oltre e provare una Rude Boy (5,6% Toccalmatto): color tonaca di frate, al naso profumi di lievito mentre al palato è amara ma risaltano note mielate e caramellate. Una IPA sui generis.

Il buon Kuaska e Nicola Perra prendono la parola e introducono la serata, e viene servita la prima birra cagliaritana: la Friska (5.0%), accompagnata da un'insalata di polpo, patate e prezzemolo. la Friska è ispirata alle blanche ma Nicola la fa 'a modo suo' (my way come direbbe Frank..). Ai classici profumi di frumento, coriandolo e scorza d'arancia, Nicola abbina un corpo più strutturato. Il risultato è una birra fresca e dal retrogusto amaro balsamico. L'accostamento al polpo è davvero azzeccato.

Si passa quindi alla Zagara (5.1%), prodotta con l'aggiunta di miele d'arancio. Lorenzo, in arte Kuaska), ci suggerisce di assaggiarla assaporandola con tutta la bocca, 'mouthfill', per apprezzare appieno le note di arancia amara e la chiusura secca del luppolo. Al naso arriva agrumata e speziata. Gli Chef del Baladin l'accompagnano con una crema di gamberi, avocado, arancia e finocchio: un accostamento 'tono su tono' che bene si lega a questa birra ambrata scarica.

La serata prosegue con la Tuvi Tuvi (6.2%), caratterizzata dalla simpatica 'etichetta' che raffigura un omino che rovina, cade improvvisamente (in dialetto sardo tuvi tuvi significa proprio questo), ma che riesce a salvare la sua birra! La Tuvi Tuvi è una birra complessa, caratterizzata da spiccate note amaricanti ed aromatiche conferite da un'originale combinazione di due luppoli di gran carattere: il britannico Challenger
e il polacco Marynka, entrambi coltivati a Poperinge in Belgio, nelle Fiandre Occidentali. Non c'è presenza di caramello a contrasto di questi luppoli, che la fanno da padrone nel gusto di questa birra, servita insieme a una gustosa zuppa di asparagi con cozze e crostini.

Siamo arrivati verso la chiusura della serata, e a breve assaggeremo forse le due birre più rappresentative del Barley: la BB10 e la BBevò (10%). Perchè le consideriamo così importanti? Perchè sono delle Imperial Stout fortemente legate al territorio e sardo. Infatti la BB10 è prodotta con la sapa (mosto d'uva cotto) di Cannonau, il vino sardo per eccellenza. Una naturale "vinosità" ci accompagna in tutto il percorso, dall'olfatto caldo e sontuoso di caramello, cacao, prugna, amarena e uva fragola fino al palato ricco di sapori complessi
che ricordano a turno il caramello, cioccolato, la liquirizia, prugna e mela cotogna, nonché frutta secca dolce come fichi e uva sultanina.
Nonostante l'alta gradazione il corpo di questa birra, prodotta solo nel periodo della vendemmia e in quantità limitate (1000 bottiglie all'anno), è 'veloce' e si lascia bere agevolmente. Accompagnata da un dolce veramente complesso da descrivere: sapori di caffè, cacao, vaniglia, frutto della passione si abbinano alla BB10 per la delizia dei nostri palati!

Arriviamo infine all'evoluzione della BB, l'ultima nata in casa Barley. Questa volta Nicola si è cimentato con l’utilizzo della sapa di Nasco, antichissimo vino liquoroso della zona del Cagliaritano. Il risultato è un 'passito di birra', liquoroso, al naso note di uva sultanina, mentre in bocca conferma le note fruttate di uva e marasca e mandorla amara arricchite da punte erbacee e pepate oltre che a note di frutta secca e toffee.

La serata è terminata, Kuaska gira di tavolo in tavolo e quando gravita vicino al nostro non possiamo fare meno di scattare una foto insieme a lui, il nostro Mentore.. e poi ordinare un giro di chiusura, con protagoniste la Witte (4.8% Trappe) e la Reale Extra (6.4% Birra del Borgo). la trappista è una birra fresca e leggera, con sentori di lievito e frumento e naso leggermente speziato. la Reale Extra è una variante della ben nota e apprezzata Reale, nella quale Leonardo impiega luppoli americani (amarillo e warrior). La Regina è lei, e con queste tre nuove birre assaggiate la DS si laurea a pieni voti: 110 e Lode per noi!!




ON Special: Martedì da Bastian Contrari! 25 Maggio

25 Maggio: dopo aver superato (non senza qualche perplessità.. ma ce l'avrà veramente la tanto decantata stoffa?!) il week-end Dublinese, ed essersi meritato il soprannome di "Quajetta Panata", Guest-Vi ha superato la prova di ingresso che lo ha eletto a membro effettivo della Drink Society.La serata non ha avuto il nostro caro Open Baladin ma le mura domestiche di Casa Don Matteo. Le birre, ovviamente, sono arrivate direttamente da Via degli Specchi.

Ma cosa avrà dovuto superare l'ex Guest-Vi, ora Quajetta Panata?

Eccone un breve resoconto.


Doveva essere una serata speciale. Speciale come l'impegno che, sera dopo sera, ha investito nella ricerca, nella passione, nella scoperta dei malti, dei luppoli, di tutto quello che c'era da capire in un'Open Night. Di chi parliamo? Parliamo di Guest-Vi, l'ospite fisso della DS, colui che accompagna fedelmente i Quattro ogni volta che la Società si riunisce per la sua bevuta di rito. Sì, ci voleva proprio: una cosa spumeggiante, una cosa inattesa, un evento indimenticabile. Una cena. Una cena diversa dalle altre. Come? Con uno chef. Ottima idea, in fondo fare venire un cuoco con tutti i connotati a casa di Andi può dare quel tocco di esotico a una serata che altrimenti sarebbe stata caratterizzata da pizza e supplì, oppure dall'impegno qualche malcapitato ai fornelli. Ma non bastava, no. Doveva essere speciale, l'avevano detto. Una cena unica. Ecco l'idea! Perché non farla al contrario? Al contrario? Sì, proprio così. Partire dal dolce per poi arrivare all'antipasto, passando per contorno, secondo e primo. Roba da matti? No, roba da DS. E così i Quattro più Uno si sono cimentati nell'evento straordinario. Ad accompagnarli c'erano dei graditissimi amici: Caterina (per gli amici, come sempre), Monia e Roberta; Giulia, Fabrizio e compagna, senza tralasciare Gianluca, passato a fine pasto ma comunque meritevole per aver timbrato il cartellino con qualche degustazione. Degustazione? Eh già, poteva forse mancare la materia di casa, la birra? Affatto. Francesco, il grandissimo e abile cuoco, ha messo a tavola un menu straordinario, ascoltando le richieste della DS. A ogni birra è stata associata una portata. E Guest-Vi? Cominciate a togliere il “Guest”, non è più un ospite, ma dopo il Reverse sarà sempre e solo Vi (o Quajetta Panata), membro della DS, abilitato alla votazione e all'ammonizione. Va detto: l'evento si è basato esclusivamente sui gusti della società e sulle abilità del cuoco. Nessun canone birraio ha intaccato la scelta di piatti e l'accostamento delle pietanze, se non l'arte di Francesco ai fornelli. E scusate se è poco.


Il menu della serata:

Crostata di ricotta e ciliegie, accompagnata da una NUCLEAR TACTICAL PENGUIN (Brew Dog)


Fragole caramellate, accompagnate da una ELIXIR (Baladin)


Brasato alla Ke-To Reporter e Pollo al forno alla Ke-To Reporter, accompagnati da una BUCEFALO (Maiella)


Tagliolini al ragù bianco di agnello, accompagnati da una PANIL AMBREE (Torrechiara)


Pancetta scottata con aceto balsamico e crostini di speck e brie, accompagnati da una BACKDOOR BITTER (Orso Verde)



A fine serata si è tenuto un apertivo a base di AMERICANO. Andi ha rifiutato il calice. Bibi ne ha lasciato un bicchiere intero, dando vita a insulti e burle da parte degli altri membri.



domenica 6 giugno 2010

Sedicesima serata, venerdì 21 maggio

L'attesa che paga, la Reale che illude. Lo show dell'Aspirante, il dono del Re Magio e le sorprese della DS: Triplipa special edition regna


Dopo che una sua rappresentanza ha sperimentato tutti (ma proprio tutti...) gli aspetti di Dublino, la DS si presenta puntuale all'Open Baladin ancora una volta. Zoso e Dani ci sono. Andi e Guest-Vi (ultima da ospite per lui? Chissà...) pure. Manca Bibi, reduce da un'ammonizione, scatenando le continue lamentele e allusioni di Paper Cif. È venerdì, ma lo staff del locale di via degli Specchi, come al solito, fa di tutto per far accomodare la DS. Impossible is nothing...


BORGO NOBILE - Assetata come non mai la DS inizia puntuale il primo giro, notando diverse novità in lista. Zoso legge “Reale” sul menu: “Ma gira che ti rigira non l'abbiamo mai assaggiata durante un'Open Night, vero?”. Andi scorre il suo papiro di birre: “Cavolo, no!”. Così il buon 33 denari sceglie per una delle migliori creature di Birra del Borgo e immediatamente ne tesse le lodi: “Cavolo che stoffa da regina! Sentite che bona: Leonardo ce pija sempre!”. Guest-Vi concorda, Andi e Dani pure. Paper degusta una Rebelde: “Sentite che bona questa!”. Don Matteo è tutto intento a capire la sua Quinta. Zoso prova ad aiutarlo: “Pare una Weiss, ve'?”. Andi non sembra concordare...starà forse cercando di scorgere il tanto amato amaro erbaceo?


ASPIRANTE SHOW - Il secondo giro parte subito con un ricatto. Premessa: Andi sta facendo girare una brutta aria al tavolo dell'Open Night. “Facciamo solo due giri, sto viaggio me ha ammazzato”. Zoso e Dani stanno storcendo la bocca da qualche minuto: loro non hanno fatto un viaggio distruttivo, oppure quando l'hanno fatto mai e poi mai si sono sognati di bloccare un rito: i giri della DS sono sempre e solo tre. Sembra risolvere tutto un intervento dell'Aspirante Re Magio, ottimo runner della serata: “My Antonia è ottima eh, provatela!”. Zoso allora parte con la proposta: “E su! Ora beviamo quelle previste e terzo giro My Antonia, eh?”. Ecco che arriva l'annunciato ricatto di Andy: “Ok, però nel secondo te te bevi na Marylin”. Con tutto il rispetto per la birra del Birrificio di Como, la frase di Don Matteo sta a significare: la lager te la fai te! Ma Zoso accetta il compromesso. Gli altri scegono una Duchessa (Andi) e una Triplipa Special Edition (Dani) – Guest-Vi, invece assaggia la My Antonia, lui può! –. Ottime birre, tutte sensazioni più o meno provate in altre Open Night, poco di nuovo. La notizia rilevante è che al tavolo dei Tre più Uno si siede l'aspirante Re Magio, fresco fresco di turno finito. Ottimi racconti, verità sulle birre, esperienze personali a Dublino: Paolo è davvero una grande sorpresa, come la DS sospettava già da tempo. Poi un lampo: passa il Re Magio con qualche dono, risate, bevute insieme e via verso il bancone. I Tre più Uno pensano che il mondo sia già bello di suo, così com'è. Ma non è finita qui...


SEI VOLTE BELLO - Il Re Magio, come al solito, sorprende sempre. “Ma voi non siete mai venuti in sala linee?”. No, la DS non ha mai avuto il privilegio di osservare con attenzione da dove parte il nettare che una volta a settimana viene assaggiato dai suoi componenti. “Cavolo! Ma ci sono andati cani e porci! Venite giù!”. I Tre più Uno scendono al piano inferiore e anche di temperatura. A soli 6 gradi centigradi c'è l'impero dell'Open Baladin, dove i fusti sono collegati alle linee che fanno viaggiare le birre al piano superiore per essere professionalmente spillate e bevute con amore. Esperienza fantastica, innaffiata con un giro di My Antonia, osannata dall'Aspirante Re Magio e gradita da tutti. Ma non è lei la regina. Toccherà forse alla Reale? Nemmeno lei, nonostante il nome, ottiene lo scettro. Una creatura di Opperbacco, questa sera, spodesta una delle migliori creature di Birra del Borgo. La DS sorprende sempre. Triplipa Special Edition regna.

mercoledì 12 maggio 2010

Quindicesima serata, martedì 11 maggio

L'Hardcore Ipa, il suo lievito, l'atmosfera da paradiso e poi lo scontro. Bibi si auto-ammonisce. E insulta la Panil Barrique. La Regina


Davanti a un camino, su una sedia a dondolo e con le gambe coperte da un telo di pile, un nonno saggio, un giorno, racconterà questa storia ai suoi nipoti: “Dicono che i Re Magi fossero esperti di astrologia. Erano forse filosofi, saggi, fonti di sapere inestimabili. Seguirono la cometa in cerca di un profeta appena nato. E il mondo rese loro merito, ricordandone l'impresa. O meglio, ricordando la loro grande saggezza, la preveggenza, il sapere che li portò a capire quando intraprendere un viaggio, per essere lì al momento della grande scoperta: l'epifania. All'Open Baladin, via degli Specchi, nel 2010 girava un uomo dietro al bancone. Spesso indossava una maglietta rossa con scritto Cantillon in giallo (accostamento cromatico che rasenta la perfezione, nipoti miei). Camminava sempre con un bicchiere in mano, da riempire. Pare che fosse a conoscenza di tutte le quarantaquattro spine che aveva davanti a lui. Dicono che fosse bravissimo a guidarti verso la scelta migliore, senza batter ciglio. Allo stesso modo di quella con i tre uomini, migliaia di anni fa. Lo so cosa state pensando, forse dovrebbe esser chiamato stella cometa. Alcuni, però, per un dono-consiglio ricevuto, preferirono chiamarlo Re Magio. E così ancora è ricordato. Tutto questo avvenne il 25 gennaio 2010. Quel giorno, la Drinking Society scoprì la Ke-To Reporter. Quel giorno, oggi, è annoverato da tutti come l'epifania dell'Open Night. È per questo che oggi è vacanza e non andate a scuola”.


BREW AL LIEVITO - Eccoli là. Piano terra, tavolo lungo. Due ospiti: Caterina (ecc...) e Roberta. Manca Guest-Vi (ma ha stoffa davvero?). Gli altri ci sono tutti. Non c'è dubbio, si tratta di un'Open Night. I Quattro danno una rapida occhiata al menu. “Daje!”, esultano in coro festanti quando osservano le novità. “Aridaje!” protestano in coro malinconici realizzando che Andi-Serg(h)io non ha il giorno di riposo. Poco male, saranno serviti da lui. E saranno serviti bene. La DS scherza con Andi-Serg(h)io, si sa. Hardcore Ipa: è questo il nome nuovo più gettonato della serata. Andi è contento, perché già la conosce ed ha avuo già modo di elogiarla ai colleghi. Ma le reazioni non sono quelle aspettate. Bibi apprezza, ma specifica: “Co sta birra te se forma na patina in bocca come quando te magni er quarantesimo arrosticino!”. Bene. Chiariamo che è una IPA molto particolare, estrosa, nello stile BrewDog. Sembra si senta molto il lievito e la cosa a Zoso non piace: “Ottima eh, ma non è la birra mia, senti sto lievito, senti che odore!”. Dani non commenta più di tanto e beve: ha sete e basta, ma assicura che “sta birra sa de lievito”.


PARADISO - Il secondo giro prevede più varietà. Zoso va sulla conosciuta Saison Dupont, di cui già si è detto molto: belga, tradizionale e stagionale. Andi si attesta sull'Amarcord, insieme a Bibi. Finale acidulo, classica ispirazione alle Keller tedesche, niente da dire. Dani assaggia una Magnus. Niente male, color tonaca di frate e con un vago sentore di miele di castagno. Intanto AndySerg(h)io porta un tubo di fatate e serve la Ds nel migliore dei modi. Il Re Magio, intanto, da lontano consiglia. Che atmosfera da paradiso che c'è in quel tavolo...


PURGATORIO - Panil Barrique Sour. Dani fa questa scelta, in solitario. Zoso ha preso una Brooklyn lager, apprezzandola fino a un certo punto. Dani fa: “Ma era quella del Lunedì di Stagione, vero!”. Zoso gli ruba il bicchiere. “Pare una Lambic, sì! Bonaaa, famo a cambio?!”, dice 33 Denari. Paper-Chif non ci sta: “T'attacchi gua', me la bevo a fatica”. Quando l'unione fa la forza...Intanto Bibi sta bevendo anche lui una Brooklyn lager. Andi, invece, assaggia una Trebbiana Extra, senza esaltarsi particolarmente. Tutto sembra indirizzato per la conclusione. La Hardcore Ipa dovrebbe essere eletta regina.


INFERNO - Ed è qui che finisce anche questa giornata. Con il sorriso sulle labbra. Con l'unione che fa la forza. Con la vitalità della Ds. Con...”Fuck the Queen!”. Cos'è stato? Lo leggiamo là, scritto. Lo sentiamo, pronunciato più volte. “Mi auto-infliggo un'ammonizione! Non ce sto!”. Poco prima li avevamo visti parlottare. Poi tirare una monetina. Chi avrà vinto? A lamentarsi è Bibi. “Non ce sto che la Panil è la regina, non ce posso sta!”, dice Fettina Panata. “'Sti due hanno complottato!!!”, continua indicando Zoso e Dani che se la ridono. Zoso accusa: “È quello che altre volte hai fatto anche te! Nun ce prova'!”. Bibi è consapevole. “Lo so, sto a rosica', ok? Posso rosica?”. Sembra un professionista unico. Con la stessa onestà che ha un giocatore che confessa all'arbitro di aver simulato, Fettina Panata si dà un giallo inaspettato. Un'ammonizione palese, evidente. Chiara. Come la Torre. Panil Barrique Sour regna.

sabato 8 maggio 2010

Quattordicesima serata, giovedì 6 maggio

Gli ospiti graditissmi, l'incontro con Teo Musso e la scoperta dell'Estivale (regina). La DS è sempre lì, all'Open Baladin, laureata in geografia


Lo sapevate? La DS è laureata in geografia. Provare e conoscere nuove culture è sintomo di maturità. Esplorare i confini del mondo, non fermarsi di fronte alle barriere è patente di crescita interiore, di vita vissuta. Mai e poi mai la Drinking Society vorrebbe esser tacciata di immobilismo, di isolazionismo, di scarsa originalità, di cultura becera. “Andate sempre là, all'Open Baladin”. Un'accusa priva di senso, povera di significati. La DS è culturalmente impegnata e compone, nella mente di ciascun socio, una mappa personale di birrifici, di luoghi, di malti, di luppoli. Goethe, sempre lui, portava nel suo bagaglio di aforismi l'ennesimo chiarimento dell'attività continua dei Quattro più uno. Apprezziamo il letterato tedesco, in tutta la sua saggezza: “Conoscere i luoghi, vicini o lontani, non vale la pena, non è che teoria; saper dove meglio si spini la birra, è pratica vera, è geografia”. Goethe era un genio.


TEO EX MACHINA - Per chi non lo avesse capito, pian piano si sta avvicinando il rito d'iniziazione di Guest-Vi. Aspettato dai membri, atteso dagli esterni, questo evento costituisce la nuova linfa vitale che la DS porta nel suo bagaglio da diversi mesi. Il Reverse sarà una tappa decisiva e fondamentale per capire la stoffa del buon ospite fisso. Stasera, la DS entra al Baladin (baladèèèn) con la missione personale di organizzare il tutto. I curiosi sono molti. C'è Roberta al fianco di Bibi. Torna anche Caterina (solito nome di fantasia, solita questione di privacy). E c'è anche una pedina fondamentale per il futuro della DS, Francesco, accompagnato da un suo fedele amico. L'accoglienza dei baladinari è, come al solito, inimitabile. Zoso e Dani hanno anche la fortuna di conoscere Teo Musso. Un nome e un cognome che significano Baladin. Zoso e Dani, quasi senza parole, lo omaggiano nel migliore dei modi: “Grazie di tutto questo”. Salgono dalla società riunita (manca Guest-Vi, per ovvie ragioni) e degustano una Estivale. Zoso al primo sorso si esalta con mugugni degni di un animale. Andi lo guarda sospettoso. Dani ha già capito, perché anche lui sta degustando la bevanda del marchio La Rulles. Gli altri assaggiano e concordano: “Questa è un'ottima birra”. La Estivale è asciutta, amarognola, caratterizzata da un gradevole profumo fruttato. Le altre scelte sono la Trebbiana, una lager senza eccessive pretese, e la East India Pale Ale (birrificio Brooklyn). Senza dubbio, la DS ha assaggiato Ipa migliori.


REGNO ESTIVO - Altro giro altra corsa? Sì, ma con un'eccezione particolare. Per la prima volta nella DS c'è il Bottle Round, un giro con bottiglie selezionate dalla collezione dell'Open. Ottime birre, già degustate dalla Società, con l'intento di ricordare sapori già provati e di memorizzarli per una serata speciale che fra poco si terrà. I Quattro hanno la possibilità di far assaggiare agli amici ottime etichette. E hanno anche l'onore di esser serviti da Giaguarino. Pilastro fondamentale di un locale ormai amato, insieme con il Re Magio (numero uno), il direttore, Francesca, Paolo-aspirante Re Magio e anche Andy-Serg(h)io (porello, sì, pure lui) e tanti altri. Evviva l'Open Baladin, luogo che la DS non abbandonerà mai, se non per un piccolo break...estivo! Estivale regna.

martedì 27 aprile 2010

ON Special: Lunedì di stagione 26 Aprile

Non ci sono più le mezze stagioni: è questo il nome del secondo Evento organizzato dallo staff dell'Open Baladin. Dopo le birre estreme della Brewdog, questa serata è all'insegna delle birre di stile belga Saison, e vede come ospite principale dal Belgio i Mastri birrai della Brasserie De Jandrain-Jandrenouille

Eccoli lì davanti. Alle 20, puntuali (o quasi). La DS al gran completo si ritrova nuovamente all'Open Baladin, questa volta per degustare Saison. E insieme a loro, nei panni di avventori qualunque, ci sono anche Serg(h)io (che un cartello in bella mostra fuori dall'Open invita a non partecipare all'Evento..), Julio e il Re Magio. Nell'attesa che la serata cominci, uno sguardo veloce alle linee presenti unito alla professionalità dei 4+1 fa sì che arrivi a Francesca l'ordinazione di 5 Matthias (Maiella, 6%). Bionda al frumento, torbida e corposa, dolce con sentori di miele e banana, la Matthias inganna l'attesa della Society, che è stata accolta al tavolo con un 'segnaposto' molto particolare: c'è scritto 'Open Night', ma di cosa stupirsi?!

Leonardo del Borgo prende il microfono e richiama all'attenzione gli ospiti in sala, si comincia: conduce la serata Giaguarino, docente Slow Food.
Giagua ci spiega brevemente cosa sono le Saison: birre in principio nate e prodotte nella regione belga della Vallona. Birre stagionali, come suggerito dal nome, prodotte nei mesi primaverili o estivi, leggere come gradazione e speziate, in particolar modo dal lievito. Poi col tempo la gradazione si è alzata, fino anche ai 7 gradi alcolici, e miscele tra annate diverse o blend con dei Lambic sono state proposte.

Gli Ospiti belgi presentano la IV Saison, dove impiegano 4 differenti tipi di luppolo, 3 dei quali aromatici. Il risultato è una birra con uno spiccato carattere luppolato americano ma equilibrata. Si potrebbe affermare che sia un 'anello' di congiunzione tra le tipiche Saison e le IPA.
Non manca Baladin che presenta la Wayan, Saison aromatizzata da ben 16 ingredienti diversi: 5 cereali, 9 spezie e lieviti. Il tocco 'Baladin' nel tipico gusto belga si sente; al naso arriva dolce grazie alla presenza dei cereali, al palato è equilibrata con note agrumate e pepate.

Terza birra e si torna al 'classico' della Saison Dupont, della Brasserie belga che porta lo stesso nome. Qui non si fa uso alcuno di spezie, non ci sono i 'modaioli' luppoli americani, ma l'aromatizzazione è data esclusivamente da luppoli tedeschi. E' una saison vecchio stile, dove il processo di fermentazione arriva fino ai 30°. L'impiego del luppolo è praticamente limitato a dare un tocco di amaro e preservare la birra favorendone la conservazione.
Dal Belgio si torna in Italia, con Turan, giovane birrificio della Tuscia che già si è fatto notare e apprezzare all' Italia Beer Festival. Già in quell'occasione la DS ha potuto assaggiare l'audace Ooops! riproposta anche questa sera. I ragazzi di Turan sono dei giocatori di azzardo e la loro fiche prende il nome di cardamomo. Questa spezia, croce e delizia dei Mastri birrai, richiede un utilizzo preciso, chirurgico, e in Turan hanno la 'mano ferma'. Cardamomo, 4 malti di quelli tipicamente impiegati nella produzione di Pale Ale, 6 luppoli (2 americani, uno leggermente in 'dry hopping'): la Ooops! arriva amara per poi essere immediatamente sovrastata dai profumi e dal sapore del cardamomo, con note di ginepro. Promozione a pieni voti per Turan!

La serata si conclude (si conclude?) con la Reale V Anniversario, che come ci stava spiegando Leo del Borgo, ogni anno viene prodotta una edizione speciale della Reale, e ogni anno ci troviamo difronte a una birra diversa dalla precedente. La DS pensa già alla collezione, ma trovare le prime edizioni è davvero complicato.. Più facile sicuramente è ordinare un'altra spina, e sulle ali della tanto decantata Panil Ambree dal nostro Paper Chif, la DS sceglie la Panil Barric Sour (Torrechiara, 8%): color tonaca di frate, vinosa al naso, è una belgian ale dal sapore acidulo. Sulle prime ci fa pensare a una lambic, ma è sicuramente più amabile.
L'Open Night Special finisce qui: la DS saluta i vari Serg(h)io, Julio, Re Magio, Fra Tac, Francesca e Paolo e decide che si è proprio meritata un bel kebab..

venerdì 23 aprile 2010

Tredicesima serata, giovedì 22 aprile

L'unione fa la forza. Torna Paper, la DS degusta due birre, fa un'Exception, un bis e poi esce, dalla porta sul retro. Back Door Bitter Regna


“Poiché il tempo non è una persona che potremo raggiungere sulla strada quando se ne sarà andata, onoriamolo con letizia e allegrezza di spirito quando ci passa accanto”. Come si fa a non essere d'accordo con Goethe? Come due tessere contigue di un puzzle, la sentenza sopra riportata si sposa con la risposta che i Quattro più Uno danno sempre agli amici che chiedono strabiliati: “Com'è possibile? Come fate ad essere così continui? Come riuscite a presentarvi all'Open Baladin una volta a settimana, senza interruzioni?”. Morale della favola? Goethe pensava alla DS. È palese. È fuori discussione. È regolare. È 0,3.


GIALLO-PAPER - Perché non aspettarseli, ormai. Perché non attendere che facciano il primo passo all'interno del loro locale preferito. Perché non salutarli con letizia. Facciamo finta di niente, però. Osserviamoli da lontano. Come al solito, rubiamo con lo sguardo i riti della Drinking Society. Anche stasera, giovedì 22 aprile, varcano la soglia dell'Open Baladin alle 22 in punto. Sono Quattro più Uno, formazione originale. Dani ha un'espressione dispiaciuta, da gran professionista qual è. È stato ammonito, già. Voci esterne parlano di una ribellione interna. Pare che PaperChif, in un primo momento, non abbia accettato la decisione della DS. Poi tutto sistemato, allarme rientrato, Società unita come non mai. Sono pronti.


IMPEPATA - Zero Replay, il menu aiuta. Primi giri. Dani e Bibi, accompagnati da Guest-Vi, degustano una Bianca Piperita, blanche aromatizzata con la famigerata “menta piperita”. PaperChif sembra non esser uscito dal tunnel: “Ecco il sapore della Panil Ambree che me piace!”. Andi la prova e pontifica: “È n'impepata de cozze”. Sarà forse finita la dipendenza da amaro erbaceo? Zoso prova a riportare Don Matteo sulla via maestra, chiedendogli un parere sulla birra che ha scelto insieme a lui. “Che te sembra sta Sonica? Pare commerciale, niente de che”. Andi si sforza, ma riesce a capire davvero poco.


MUTO, SERGIO E JULIO - Il secondo giro vede un ospite. Mutambo, anche detto Matteo, arriva al tavolo della DS. Subito i membri lo istruiscono verso scelte importanti. Immediatamente indicano Guest-Vi come esempio impeccabile e come prova che il sogno, quel sogno, solamente quel sogno, può divenire realtà. Le scelte nel frattempo si sono delineate. Andi e Zoso bevono una Nubia. Porter apprezzatissima da 33 Denari che sentenzia: “Questa è la mia birra, favolosa!”. Andi ancora non è convinto da quella miscela spillata a pompa caratterizzata dal sentore di caffè e liquirizia: “Forse dopo un po' me stucca”. Intanto Bibi e Dani discutono sulla loro scelta, una Back Door Bitter. Per PaperChif la scelta non è degna di essere presa in considerazione. Fettina Panata non ci sta: “Se vede proprio che sei stato ammonito”. Scontri verbali, comunque tenuti con grande professionalità. Nel frattempo un buon baladinaro, che per questioni di privacy chiameremo Sergio, si scopre di marcata fede l*****e (oscuriamo anche il nome della fede per rispetto dei lettori). Eccolo mentre manifesta il suo credo: “L'importante è perdere”. Bravissimo. Ancora: “Una paprika, un sale marino...e un rigore sbagliato”. Grande Sergio. Grande davvero. Un altro baladinaro, che per questioni di privacy chiameremo Julio, mostra a tutti classe estro e fantasia riconoscendo una Reale V Anniversario in un sol sorso. Non a caso la sua fede è totalmente opposta a quella di Sergio. Bravo Julio. Bravo davvero.


SUL RETRO - Intanto parte il terzo giro. Per non rischiare il Replay ecco che i Quattro più Uno mettono in scena per la prima volta la Exception, rito che prevede la degustazione di una birra in bottiglia. Paradox Islay, già provata, già apprezzata. Apprezzata così tanto che parte il Bis. C'è chi propone il sovvertimento delle regole, per votare proprio la creatura di BrewDog. Ma le regole della DS sono ferree: si vota solo una birra alla spina. Ed ecco che allora, in extremis, sbuca la regina, grazie a una monetina. Il tutto fatto all'ultimo respiro, quasi scappando. Dalla porta sul retro: Back Door Bitter regna.

giovedì 15 aprile 2010

Dodicesima serata, mercoledì 14 Aprile

PaperChif è da giallo e Sergio alza il cartellino. La Ds sguazza tra frumenti e regine che si impongono, forti, come la forza di gravità. Isaac regna


È l'inferno. È l'apoteosi. È la DS che vince. È la Ds che esulta. È la DS che umilia. Poco importa che al posto di DS ci fosse “Roma” in una esultanza di Carlo Zampa del '98. Sì, la DS vince anche mercoledì 14 aprile. Ma è anche l'inferno. Perché PaperChif, proprio lui, salta l'appuntamento più atteso della settimana dopo il mercoledì di Champions e lascia i compagni nell'oblio. Cosa avrà? Cosa sarà successo? Il lavoro è cosa seria. Arriverà forse un giallo? Chi lo sa. Eccoli al bancone. E ora scatenate l'inferno.


SENZA GUSTO - “Voglia di stringersi un po'”, la DS si ritrova all'Open Baladin con una 0,3 in mano. Tre più due, che non è un corso di laurea ma è la composizione della società questa sera. Andi, Bibi e Zoso, con Guest-Vi – ha stoffa il ragazzo, professionista! – e Ale-Sergio, poco avvezzo alla mistura luppolo-malto e più legato a quella che genera il vino. I ragazzi della società sono qui per questo e guidano il buon Sergio-Ale (non è una birra) verso l'epifania della birra. Ma questa è un'altra storia ed ecco i membri pronti a degustare. Andi e Bibi provano una Montestella. Zoso si butta su una Blonde. E i commenti si attestano sulle denominazioni di birre commerciali. “Senza offesa” dice la DS, ma dopo aver provato i gusti forti delle artigianali ecco che le Pils o le Weiss sembrano scariche. Guest-Vi è di tutt'altro mondo, con una Reale V Anniversario.


CRISTALLO (IM)POTENTE - La DS è in piedi. Un tavolo si libera. Qualcuno lo conquista, nonostante sia riservato alla Society. Chi è? Una donna pregiata come il “cristallo”, col cognome materno“potente” e con un papà che invoca il sole. Invoca chi vuoi, ma “Al” tavolo della DS non è bene sedersi. Così dice una regola segreta. E quindi il baladinaro invita gentilmente la madama a spostare il suo potere in un altro tavolo. Giustissimo, salomonico.


FORZA DI GRAVITÀ - Secondo giro? Ovvio. Andi e Zoso Maltus Weiss. Birra di frumento in piena regola, profumata, equlibrata. Bibi va sull'Isaac. Niente male, con i suoi aromi di coriandolo e scorza d'arancia. Ale-Sergio prende una Xiaoyu (lui può). Guardatelo come fa il matto: “Vuoi assaggiarla, Zoso? Devi rendermi edotto sui segreti della Società”. La risposta di Guest-Vi: “Alla provocazione la DS risponde col quarto giro”. Artista. Si arriva pian piano verso la conclusione della serata. I tre fanno qualche Replay. Guest-Vi sorride ma non sa che presto subirà il Reverse. Arrivano altri ospiti. Andi invece di ordinare le Scrocchette chiede “Due palle di cammello”. La distrazione è di casa. E cosa succede? Che la società si dimentica la regina. Ci vorrebbe un sacrificio. Ed ecco la Isaac, col suo nome biblico, che si immola, si offre e si auto-elegge regina. Perché la Regina, nella DS, non manca e non mancherà mai, pena la fine della società. La regina è un tratto distintivo, una caratteristica immanente e inscindibile. Un po' come per la terra lo è la forza di gravità. D'altronde, Newton si chiamava Isaac. Genio.


Ps. Sul tavolo abbiamo trovato il seguente comunicato.

La Ds comunica ufficialmente che Dani – assente nella Quarta Serata (Open Appetizer), assente nella Nona Serata, assente nell'ON Special: IBF Night e assente nella Dodicesima Serata – viene sanzionato con un cartellino giallo. In piena regola con le norme dell'Open Night, l'ammonizione viene comminata da un esterno. In allegato l'immagine che prova la penalità. Nel rimproverare un suo associato, i membri della Società sperano che tale avvertimento possa essere il giusto punto da cui ripartire per un futuro florido ed attivo all'interno della DS.

Sanzionatore: Sergio-Ale.

In fede, DS (Andi, Bibi, Zoso).


mercoledì 14 aprile 2010

ON Special: IBF, domenica 11 aprile

Domenica 11 Aprile, ultimo giorno dell’Italian Beer Festival ospitato alle Officine Farnesi. La DS non poteva mancare: il secondo ‘special’ dell’Open Night prende il via tra una folla di amanti di birra, una pioggia battente e un complessivo di 90 gettoni. Neanche uno riportato indietro..

Due city-car sfrecciano sulla Tangenziale e imboccano l’uscita per lo Stadio Olimpico: la DS sta per approdare al lido degli amanti della birra italiana artigianale: l’IBF 2010. Ci sono Don Matteo, Fettina Panata, Guest-Vi e le donne-dei-boss Roberta e Monia. Robi, armata di fotocamera professionale, si autoproclama fotografa ufficiale dell’evento. Dove sono Paperchif e 33Denari? Il primo non pervenuto; l’altro è già sul posto. Smania? No, o meglio, forse sì, ma finita la partita della Roma tanto valeva restar lì e sondare il terreno! E infatti non appena la DS con Ospiti al seguito si riunisce, ecco che Zoso (anche detto, ricordiamolo, 33 Denari) tira fuori gli ingressi per tutti e ci riserva un trattamento VIP grazie alla ‘corte’ serrata ad una signorina dello staff (d’altro canto, doveva anche ingannare l’attesa in qualche modo..). In pochi secondi eccoci sfoggiare al collo il comodissimo porta-bicchiere della manifestazione, con bicchiere annesso!

Ma a questo punto siamo già entrati nel capannone delle Officine: uno spazio molto grande, dislocato su due livelli: il piano terra è il nucleo dell’evento, con gli stand dei produttori di birra disposti sui lati, mentre il secondo piano (più una passerella che un vero e proprio piano) è una sorta di zona relax, per estraniarsi un momento dalla confusione del piano sottostante e godere in tranquillità della propria birra. Ok, la frenesia si fa strada tra la DS e le gole iniziano a pizzicare: Andi e Zoso prendono i gettoni per tutti (moneta unica della manifestazione), 90 in totale, e le distribuiscono a tutti gli altri: si parte!

Guest-Vi è il più propositivo di tutti, e lancia ottime idee (‘Dobbiamo bere tutti le stesse birre’, si vede che ha stoffa..), Andi invece si preoccupa della logistica e propone una degustazione ‘in ordine di apparizione’. Bene: il primo stand allora è di Milano, e il birrificio è Bauscia. Tra le birre disponibili, la DS opta per una stout come prima scelta, ma gli occhi di tutti cadono anche su una birra spillata a pompa. L’ Onice Stout (4%) è una stout dal corpo leggero, che al naso profuma ‘di fresco e umido da cantina’ (cit. Don Matteo/Andi). Il sentore di caffè c’è, come da stout che si rispetti, e il finale amaro asciuga il palato. Non c’è male, tanto che Bibi sostiene che ‘è un po’ meglio della Porterpeggio’. Il secondo gettone va alla Due Colpi (5%) spillata a pompa: naso luppolato, al palato risulta vellutata e solo leggermente amara. Tra gli Ospiti, riscuote un discreto successo La30 (4%), birra afrodisiaca aromatizzata con damiana: profumi speziati, aromatici e floreali colpiscono subito (‘è rosmarino’ cit. Bibi/Fettina Panata).

Soddisfati dal primo stand, ora si gioca in casa: espone il Birrificio Ostiense Artigianale di Ostia (Roma), che presenta ‘Na Biretta nelle versioni chiara e rossa, che non attirano l’attenzione della DS, che decide di provare la IPA (6%): questa birra arriva acidula al naso, per poi sfociare nel tipico amaro da Indian Pale Ale al palato. Il giudizio della DS è però unanime: hanno bevuto IPA migliori.

Altro giro, altra corsa: si va di scena a Teramo, col già noto birrificio Opperbacco. Tutte le birre qui presentate sono una vecchia conoscenza dell’Open Night, eccezion fatta per la 10eLode (10%) e Bianca (4.2%). La prima, degustata in bottiglia nella breve pausa-cena a base di panini e diluvio universale, profuma di malto tostato, è liquorosa e frizzantina ma ‘er sapore, cazzo! Non me rimane in bocca!’ (cit. Zoso/33Denari; sarà stato colpa di crauti e cipolle?). La seconda invece, come rievoca il nome, è una blanche dal colore ambrato, fresca e caratterizzata da note floreali.

È il turno di Turan e ci spostiamo a Viterbo. Qui la scelta ricade su una Oops (5.5%), birra ambrata prodotta con cardamomo. Al naso spiccano le note floreali (‘Oh, regà?? Verano?!’, cit. Don Matteo), mentre leggere note amare erbacee persistono nel finale. Commento di una Ospite: ‘Lei (una dello stand, ndDS) c’ha il taglio della Mannoia’ (cit. Roberta). Beh, stanno apprezzando..

Continuiamo il nostro viaggio nel Lazio: riflettori puntati su Birra del Borgo (RI), fuoriclasse della birra artigianale ‘coatta’. La DS ne approfitta per bere due birre non ancora assaggiate nelle Open Night passate: Duchessa (5.8%) e Reale (6.5%). La Duchessa è una saison prodotta con farro; è dolce, rinfrescante e (ma dai?!) dalle note floreali. Ne nasce una disquisizione sul sapore: ‘è la prima non coatta che bevo del Borgo’ (33Denari), ‘manco troppo.. è aggressiva’ (Fettina Panata). La Reale manda a zero le chiacchiere: è una birra ambrata, al naso pungente e speziata, che accarezza il palato con un piacevole amaro erbaceo.

Salutiamo Leonardo e lo staff presente del Borgo e facciamo tappa a Como, dove ci aspetta il Birrificio Italiano. Qui assaggiamo una Bibock (6.2%), che sulle prima insinua un gran dubbio in Andi e Zoso: ‘St’odore de zolfo.. Voluto?’, ma poco dopo: ‘S’è aperta! Voluto? No!’. Ma del sapore resta poco: un vago ricordo luppolato. Bibi non gradisce, Robi sale in cattedra e si finisce in pochi sorsi l’assaggio del Fettina: ‘Nnamo, devo anda da Maiella!’ (cit. Robi). Peccato: scoprirà troppo tardi che Maiella non c’è mai stata..

Gli stand sembrano non finire mai; nel frattempo è arrivato il turno di Montegioco (AL), dalle caratteristiche birre in bottiglia che assomigliano a delle molotov. Scegliamo una Runa (5%): dorata, note dolci al naso che ritroviamo anche in bocca, equilibrate dal luppolo. Sentore pepato nel finale.

L’orario di chiusura si avvicina, e la DS, dopo una breve pausa rinfrescante all’esterno, torna in azione con lo stand salentino B94, dove si assaggiano una Malagrika (7%) frizzante, dolciastra ma al contempo acidula nel finale, e una November Ray (4.7%), fruttata e beverina. Salutiamo il timoroso birraio salentino, che si preoccupa degli appunti di Andi, ma Zoso lo fa ragionare: ‘Te pare che quelli che fanno recensioni serie pagano per bere?’. No, non ci pare proprio.

A chi tocca ora? Toccalmatto da Parma, altro nome noto, che ci fa assaggiare una Cafè Racer (4.2%), bollata come ‘caffè freddo con ghiaccio (cit. 33Denari). C’è anche Croce di Malto (No), con la Triplexxx campione del mondo, che è già passata su questi schermi: la Triplexxx è finita già da un po’, per noi dell’Open Night nessuna birra sconosciuta.. Non ci resta che passare oltre.

La manifestazione è agli sgoccioli, pochi minuti all’orario di chiusura e l’Open Nighr decide di concludere la serata a Perugia, rappresentata, dal birrificio Bacherotti che propone la Fluido (5.2%): stout senza infamia e senza lode. Nulla da fare per gli altri birrifici presenti: Birradamare, Lariano, L'Inconsueto, MM 1989, Revelation cat. Ma ci rifaremo..

Si esce. Ma prima, un altro salto dal buon Leonardo del Borgo e qui finiamo i nostri gettoni: due Ke-To RePorter ci accompagnano a casa, in attesa di essere gustate in una calda serata di Maggio..

Seconda Stagione: finora abbiamo bevuto 36 birre

Nuovo format per la seconda stagione: accanto al nome di ogni birra ci saranno degli asterischi. Per Ogni * un membro della DS consiglia di assaggiare quella birra!


Artigianale ** (Bidù). Gradazione: 6.2%. Bitter d'ispirazione inglese.

H10 op5 **** (Bidù). Gradazione: 5%. 10 differenti luppoli in 5 diverse fasi di lavorazione.

Grooving hop ** (Toccalmatto). Gradazione: 6.%%. Birra ad alta fermentazione di stile Blonde/Golden Ale.

Svetly Lezak *** (Pivovar Kout). Gradazione: 5%. Pils boema.

St. Ambroeus (Lambrate). Gradazione: 6.8%. Birra chiara in stile d'abbazia.

Hoppycat *** (Birra del Borgo). Gradazione: 6.8%. Black IPA.

Gina ** (Birra del Borgo). Gradazione: 6.0%. IPA prodotta con l'aggiunta di timo.

Stria (Toccalmatto). Gradazione: 4.8%. Ispirata alle alt bier/kolsch tedesche.

Duse ***** (Acelum). Gradazione: 6.4%. Pale Ale.

Guldenberg * (de Ranke). Gradazione: 8.5%. Triple belga.

16Gradi ***** (Birra del Borgo). Gradazione: 16.0%. Maturata per 16 mesi in barrique.

10 e Lode ***** (Opperbacco). Gradazione: 10.0%. Trappista maturata per 12 mesi in barrique.

Twenty (Acelum). Gradazione: 4.0%. Golden Ale.

Dea Maia (Maiella). Gradazione: 4.0%. Blonde.

Best Bitter * (St.Peter's). Gradazione: 3.9%. Bitter inglese.

XX Bitter **** (de Ranke). Gradazione: 6.0%. Reinterpretazione belga dello stile bitter inglese.

Marzen ***** (Schlenkerla). Gradazione: 5.1%. Capostipite delle Rauch Bier.

Rip Tide ***** (Brewdog). Gradazione: 8.0%. Imperial Stout alla base della produzione della Paradox.

Wayan (Baladin). Gradazione: 5.8%. In stile Saison.

Ipè Harvest 2010 ***** (S.Paolo). Gradazione: 6.5%. IPA prodotta con luppolo umido, spillata a pompa.

Vichtenaar * (Verhaeghe). Gradazione: 7.5%. Oud Bruin belga.

La Chouffe Houblon **** (D'Achouffe). Gradazione: 9.0%. Tripel belga luppolata.

Malthus Pils (Birrificio di Como). Gradazione: 5.0%. Stile Pilsner.

Organic Ale (St.Peter's). Gradazione: 4.6%. Brassata con prodotti biologici.

Pecan (S.Paolo). Gradazione: 5.0%. Ispirata alle kolsch tedesche.

Dark Island ** (The Orkney Brewery). Gradazione: 4.8%. Mild Ale inglese spillata direttamente dal cask.

Jatobà * (S.Paolo). Gradazione: 5.5%. Stile Altbier.

Mild * (St. Peter's). Gradazione: 3.8%. Mild Ale inglese.

Ipè Extra Hops ***** (S.Paolo). Gradazione: 6.5%. Stile IPA.

Rurale *** (Montegioco). Gradazione: 5.8%. Birra ambrata di puro malto.

Magia (Maiella). Gradazione: 5.2%. Birra a metà tra weisse e blanche prodotta con grano senatore cappelli.

Utopia *** (Troll). Gradazione: 7.5%. Ispirata alle tripel belghe, aromatizzata con miele di rododendro.

Blu **** (Ridgeway). Gradazione: 5.0%. Blonde.

Wanda (Birra del Borgo). Gradazione: 4.0%. Birra alle castagne leggermente acidula.

Freya *** (Acelum). Gradazione: 4.5%. Stile Belgian Ale.

Stella di Natale **** (Troll). Gradazione: 10.5%. Birra prodotta nel periodo natalizio.

Prima Stagione: abbiamo bevuto 118 birre

Cuvée Meilleurs Voeux (La Rulles). Gradazione: 7,3%. Poco frizzante, amarognolo pungente e persistente. Forte sentore di cacao al gusto e all'olfatto. Odore pungente. Colore scuro ambrato.

Abt.12 (St Bernardus). Gradazione: 10%. Ambrata, fortemente speziata.

Ke-To RePorter (Birra del Borgo). Gradazione: 4,6%. Kentucky tobacco beer: foglie di tabacco in infusione. Birra spillata a pompa. Il sentore del tabacco e dell'olio d'oliva spiccano all'olfatto. Al sapore resiste l'aroma delle foglie, affiancato da quello del caffè, della nocciola e del cacao.

Christmas Cu+ (Baladin+Birra del Borgo).. Gradazione: 11%. Odore liquoroso, tendente whisky. Sapore intenso, alcolico. Bassa digeribilità. Schiuma leggera, non resistente: leggero orlo bianco. Esagerata nella misura 0.33 cl. Fruttata a lungo andare.

Triple (La Rulles). Gradazione: 8.5%. All'odore fruttata e sentori di spezie al palato. Colore giallo paglierino.

Cantillon Lambic (Cantillon). Gradazione: 5%. Birra particolarissima: non usa lieviti artificiali, ma la fermentazione avviene naturalmente. Si nota dunque l'assenza di gas e l'odore di vino che accosta la birra al sidro, donandole un retrogusto di limone e un'acidità per nulla indifferenti. Il colore assume le tonalità del giallo ocra .

Harvest (Sierra Nevada). Gradazione: 5%. Birra Amara, sullo stile delle bitter, frizzantina, odore caramellato. Gradevole e di qualità per gli amanti del genere.

Clouviae (Maiella). Gradazione: 6%. Esalta al palato la sua asprezza nel finale con la leggera punta amarognola. Sentori fruttati all'olfatto. Prodotta con marmellata di mele cotogne.

PorterMejo (Troll). Gradazione: 5%. Birra spillata a pompa, caratterizzata da note di cioccolato.

Champale (Scarampola). Gradazione: 6%. Birra rifermentata con lieviti di champagne. Di difficile caratterizzazione, colpisce il retrogusto nel finale.

Karkadè (L'Olmaia). Gradazione: 4.1%. Dal gusto molto dolce, il retrogusto è invece acido. Colore di miele di castagno, tendente ambra. Fiori di Ibicus in infusione.

Triplesaaz (Opperbacco). Gradazione: 7.8%. Si fa apprezzare per la freschezza, l'odore di frutta secca, il sapore e il retrogusto dolciastri.

Bucefalo (Maiella). Gradazione: 9%. Birra pastosa color tonaca di frate. Profumi di frutta secca e liquirizia, amara nel finale.

Panil Ambreè (Torrechiara). Gradazione: 6.5%. Birra di gusto dolce e fruttato, al naso spicca un profumo di miele.

33Ambrata (Birra del Borgo). Gradazione: 6%. Classica Pale Ale dal finale amarognolo.

Brighella (Lambrate). Gradazione: 8.2%. Profumo fruttato, al palato risaltano note di frutta secca. Colore ambrato.

Cortocircuiteo (Pasturana). Gradazione: 5.5%. Birra di ispirazione belga, beverina e dalle pronunciate note di malto.

Centesimale (Karma). Gradazione: 7.5%. Birra prodotta con confettura di mela annurca, note fruttate e finale dolciastro.

Roxanne (Birrificio di Como). Gradazione: 5.8%. E' una bock poco amara.

Triplipa (Opperbacco). Gradazione: 7.8%. Birra dall'intenso colore giallo miele, è caratterizzata da un perfetto equilibrio tra un gusto dolce e un finale amarognolo.

Brune (Baladin). Gradazione: 4.8%. Ispirata alle stout irlandesi, al sapore ricorda molto la Beamish. Sentori di caffè e liquirizia.

Bia Ipa (Birrificio del Ducato). Gradazione: 6.4%. La sua caratteristica principale è l'intenso amaro agrumato ed erbaceo.

Lurisia10 (Baladin). Gradazione: 9.2%. Prodotta con i lieviti della Elixir, il suo sapore tende al dolce e i profumi richiamano odori floreali.

Open (Baladin). Gradazione: 7.5%. E' una chiara dal colore giallo intenso, caratterizzata da sentori fruttati al naso. L'impatto è amaro ma nel finale lascia un sapore fruttato. Frizzante e fresca.

Bastarda Doppia (Amiata). Gradazione: 6.5%. Birra dal colore ambrato intenso prodotta al 40% con castagne. Al naso profumi di vaniglia e castagna. Il sapore di castagna è persistente.

Cubulteria (Karma). Gradazione: 6.5%. Birra dal profumo del grano, aromatizzata con buccia d'arancia e cannella. Dolce e dal retrogusto dotato di una buona acidità. Il finale è agrumato.

Stim Bir (Birra del Borgo). Gradazione: 4.5%. Birra ambrata che al naso richiama i sentori del caffè. All'assaggio si apprezzano subito le note amare che scompaiono poco dopo.

Nora (Baladin). Gradazione: 6.8%. Birra 'egizia' dal color rame. Frizzante, fresca, equilibrata.

Lemon Ale (Karma). Gradazione: 5.5%. Birra di frumento realizzata con l'aggiunta di buccia di limoni di Sorrento. Il profumo e il sapore di limone sono intensi e persistenti.

Wabi (Orso Verde). Gradazione: 4.8%. Birra Bionda dall'odore caramellato e profumi di mandorla. Spiccatamente amara.

Dorina (Troll). Gradazione: 5.2%. Birra dal colore della resina, caratterizzata da profumi floreali e un retrogusto agrumato. Equilibrata.

Elixir (Baladin). Gradazione: 10.0%. Birra ambrata prodotta da lieviti del whisky, che ne caratterizzano il gusto e l'odore. Alcolica e amara.

Noviluna (Maiella). Gradazione: 5.9%. Birra di frumento dagli intensi odori floreali, fresca e beverina.

La9 (L'Olmaia). Gradazione: 6.5%. Birra ambrata, dall'odore erbaceo. Gusto amaro e finale erbaceo.

33Dorata (Birra dle Borgo). Gradazione: 5.5%. Birra ipa chiara dalle note erbacee e dal gusto amaro.

Super (Baladin). Gradazione: 8.0%. Birra ambrata dall'odore fruttato. Dal sapore alcolico non persistente e equilibrata nel finale.

L'Una (Opperbacco). Gradazione: 6.4%. Birra color miele, leggermente corposa. Odori di frutta secca, equilibrata e beverina.

Negramara (Birranova). Gradazione: 4.5%. Birra color rame dall'odore del caramello. Frizzantina e leggermente amara.

Duchessic (Birra del Borgo). Gradazione: 5.2%. Birra che nasce dal blend di Duchessa e Lambic di Cantillon. La fusione regala intensi profumi di olive, che si ritrovano anche nel sapore. Finale acidulo.

Contessa (Amiata). Gradazione: 6.8%. Birra chiara poco frizzante e dal corpo leggero. Ipa dal sapore amaro ed erbaceo e dal finale agrumato.

33Bruna (Birra del Borgo). Gradazione: 9.0%. Birra d'ispirazione trappista, corposa, color caffè. Sentori di caffè e cacao.

Bianca (Maltus Faber). Gradazione: 4.7%. Birra color miele di buona corposità. Colpisce la frizzantezza iniziale che sfuma nel finale. Profumo fruttato.

Rehop (Toccalmatto). Gradazione: 5.0%. Pale Ale chiara dall'odore fruttato e finale amaro.

33Triple (Birra del Borgo). Gradazione: 9.5%. Birra 'd'abbazia' dorata, alcolica. Esagerata nella misura 0.33 cl.

Black Rebel (Citabiunda). Gradazione: 4.0%. Stout aromatizzata alla menta, che ne caratterizza decisamente il sapore. Al naso profumi di menta e liquirizia.

Tosta (Pausa Cafè). Gradazione: 12.5%. Birra ispirata ai Barley Wine inglesi. Dal profumo di cacao e cannella è una birra dalla schiuma compatta, corposa, dal gusto liquoroso.

Baluba (Birrificio di Como). Gradazione: 6.9%. Birra scura prodotta con castagne e frutta secca. Equilibrata e rotonda, regala un gusto finale di caffè freddo.

Vigneronne (Cantillon). Gradazione: 5.0%. Lambic servita nella misura 0.2 cl. Sapore aspro e acidulo.

L'Una Rossa (Opperbacco). Gradazione: 6.4%. Saison atipica dal colore ambrato intenso, dall'odore alcolico. Finale amaro e erbaceo.

Acerbus (Croce di Malto). Gradazione: 6.0%. Bitter Ale, dal corpo leggero, beverina. All'olfatto si nasconde l'amaro classico delle bitter, che si ritrova al palato.

Shangri-La (Troll). Gradazione: 8.5%. Birra ambrata prodotta con spezie Himalayane. Equilibrata.

Trashy Blonde (Brewdog). Gradazione: 4.4%. Birra chiara prodotta con luppoli Neozelandesi. All'odore è poco amara, al palato risulta equilibrata e dal corpo leggero. Finale amaro con sentori di frutta e fiori.

Caos Theory (Brewdog). Gradazione: 7.1%. Ipa prodotta con luppoli Neozelandesi. Al naso è luppolata e maltata, decisa nel sapore amaro e fruttato.

Porpora (Lambrate). Gradazione: 5.8%. Bock ambrata dalle note maltate. In bocca fresca ed erbacea, finale amaro.

Triplexxx (Croce di Malto). Gradazione: 7.8%. Ispirata alle triple, speziata, frizzante. Dal corpo leggero e beverina.

Patela (Troll). Gradazione: 7.2%. D'ispirazione 'monastica', è caratterizzata da un colore aranciato. Al naso sentori di spezie, al palato equilibrata.

La5 (L'Olmaia). Gradazione: 5.8%. Chiara, al naso note di malto, in bocca finale erbaceo persistente.

Rubus (Birra del Borgo). Gradazione: 4.6%. Birra aromatizzata al lampone. Fresca, frizzantina, dal sapore fruttato e acidula nel finale.

Hauria (Croce di Malto). Gradazione: 5.0%. Birra in stile Kolsch, dal naso luppolato e dal sapore erbaceo poco persistente nel finale.

4.7 (Opperbacco). Gradazione: 4.7%. Chiara, dall'odore ferroso. Il sapore è erbaceo e leggermente fruttato, il finale è amaro poco persistente.

Nanny State (Brewdog). Gradazione: 1.0%. Birra scura che al naso arriva pungente, amara e carica di luppolo; al gusto note balsamiche e caramellate, con un sapore amaro sempre persistente.

5 AM Saint (Brewdog). Gradazione: 5.0%. Birra dal color ambrato carico, stile IPA. Al naso fruttata, frizzantina, sapore erbaceo e amaro persistente.

77 Lager (Brewdog). Gradazione: 4.8%. Color resina, naso alcolico, luppolata.

Aldobrandesca (Amiata). Gradazione: 4.5%. Birra di castagna, colore dorato, ricorda le weiss. Al naso come al palato si avverte un sentore affumicato.

Nina (Baladin). Gradazione: 5.0%. Bitter ambrata dall'amaro morbido e piacevole.

Ligera (Lambrate). Gradazione: 4.5%. American pale ale dal colore biondo intenso. Al naso agrumata, in bocca amarognola.

Extra Brune (Maltus Faber). Gradazione: 10.0%. Birra scura d'ispirazione belga. Al naso alcolica, in bocca sapore prevalente di caffè e malto tostato. Corposa e alcolica.

Geuze (Cantillon). Gradazione: 5.0%. Lambic 'blended' con una leggera punta amarognola nel finale.

Reale V Anniversario (Birra del Borgo). Gradazione: 6.4%. Birra ambrata, al naso floreale, in bocca amaro erbaceo. Leggermente frizzante ma persistente.

P.V.K. (L'Olmaia). Gradazione: 4.5%. Birra bionda, torbida, ispirata alle weiss, prodotta con cereali della Val D'Orcia.

Ducale (Birra del Borgo). Gradazione: 8.5%. Birra scura, al naso note balsamiche e di miele di castagno. In bocca sapori che ricordano i tipici amari italiani.

Negramara Extra (Birranova). Gradazione: 7.4%. Birra dal colore ambrato carico. Il finale è amaro e secco.

Via Emilia (Birrificio del Ducato). Gradazione: 4.5%. Birra chiara ispirata alle pils. Finale luppolato.

Vertigo (Orso Verde). Gradazione: 7.5%. Birra ambrata scarica, equilibrata e beverina nonostante la gradazione.

Imperial Staut (Birra del Borgo). Gradazione: 10.0%. Birra scura spillata a pompa, dalla schiuma torbida torbida e cremosa, liquorosa. Al naso e al palato sentori di liquirizia e cacao, nel finale un leggero retrogusto di caffè.

Fumè Light (Birrificio di Como). Gradazione: 3.5%. Birra scurra prodotta con malti affumicati. Al naso profumo di caramello, in bocca un leggero sentore di affumicato, poco persistente. Frizzantina.

Rodersch (Bi-Dù). Gradazione: 5.0%. Birra chiara in stile kolsch, speziata, leggermente dolciastra, il finale è gradevolmente amaro.

Ipa (Troll). Gradazione: 6.0%. Ambrata scarica, torbida, servita spillata a pompa. Setosa in bocca, finale piacevolmente amaro, leggero ma poco persistente.

Enkir (Birra del Borgo). Gradazione: 6.1%. Birra dorata, al naso un fresco promufo fruttato. Prodotta con farro monococco, è un'ottima saison.

Genziana (Birra del Borgo). Gradazione: 6.1%. Saison dai profumi di vino spumante, agrumata, beverina, leggermente amara al primo impatto col palato.

Abboccata (Birranova). Gradazione: 5.8%. Bock ambrata, frizzantina, equilibrata. Finale acidulo.

Montestella (Lambrate). Gradazione: 4.5%. Bionda luppolata dal corpo leggero.

Blonde (Baladin). Gradazione: 5%. Bionda dal finale leggermente mielato.

Malthus Wiess (Birrificio di Como). Gradazione: 4.9%. Birra di frumento profumata ed equilibrata.

Isaac (Baladin). Gradazione: 5.5%. Blanche aromatizzata con coriandolo e scorsa d'arancia.

Bianca Piperita (Opperbacco). Gradazione: 4.2%. Blanche aromatizzata con menta piperita.

Sonica (Turan). Gradazione: 4.9%. Golden Ale ambrata, al naso profumo di cereali, corpo e gusto equilibrati al palato.

Nubia (Orso Verde). Gradazione: 6.5%. Stout 'potente', spillata a pompa, dalle note pronunciate di liquirizia e caffè.

Backdoor Bitter (Orso Verde). Gradazione: 4.8%. Bitter ambrata, naso fruttato e al palato un finale amaro erbaceo persistente.

Trebbiana (Birranova). Gradazione: 5%. Birra chiara sullo stile delle lager bavaresi.

Estivale (La Rulles). Gradazione: 5.2%. Bionda dal profumo fruttato e da un sapore amaro asciutto e persistente.

East India Pale Ale (Brooklyn Brewery). Gradazione: 6.8%. IPA ambrata ma con poco carattere.

Hardcore IPA (Brewdog). Gradazione: 9.2%. IPA ambrata dal grande carattere, al naso sentori di lievito, in bocca lascia una piacevole sensazione di asciutto e secco al palato data da intense note amare.

Amarcord di Cantina (Amarcord). Gradazione: 5.6%. Bionda ispirata alle Kellerbier, profumi di zenzero e finale lievemente acidulo.

Magnus (Croce di Malto). Gradazione: 7.4%. Birra d'abbazia color tonaca di frate, corposa, sentori di miele di catagno.

Saison Dupont (Dupont). Gradazione: 5.5%. Saison belga prodotta nella più classica delle tradizioni.

Panil Barriquée Sour (Torrechiara). Gradazione: 8.0%. Birra ambrata intensa, barricata, dalle caratteristiche note acidule.

Trebbiana Extra (Birranova). Gradazione: 7.4%. Strong lager dal finale luppolato.

Brooklyn Lager (Brooklyn Brewery). Gradazione: 5.2%. Leggermente ambrata, 'off-flavour' al naso e amaro persistente.

Quinta (Turan). Gradazione: 5.6%. Saison dorata prodotta con il miele della Tuscia, vellutata al palato con note mielate.

Bitter & Twisted (Harviestoun). Gradazione: 4.2%. Birra chiara dalle note agrumate, al palato leggermente amara, beverina.

Rebelde (Orso Verde). Gradazione: 7.5%. IPA ambrata, dal finale amaro persistente.

Reale (Birra del Borgo). Gradazione: 6.4%. Birra dal colore ambrato, al naso arrivano i luppoli americani e note fruttate, al palato amara ma equilibrata.

Marilyn (Birrificio di Como). Gradazione: 4.9%. Bionda in stile lager.

Triplipa Special Edition (Opperbacco). Gradazione: 7.1%. Birra ambrata prodotta con luppolo neozelandese (Nelson Sauvin), amaro deciso al palato.

Duchessa (Birra del Borgo). Gradazione: 6.2%. Birra dorata dal buon equilibrio tra note acidule e note amare.

Rude Boy (Toccalmatto). Gradazione: 5,6%. Color tonaca di frate, al naso profumi di lievito mentre al palato è amara ma risaltano note mielate e caramellate. Una IPA sui generis.

Witte (Trappe). Gradazione: 4,8%. Birra fresca e leggera, con sentori di lievito e frumento e naso leggermente speziato.

Reale Extra (Birra del Borgo). Gradazione: 4,8%. Variante della Reale, nella quale vengono impiegati luppoli americani (amarillo e warrior).

Saint Lavinus (Cantillon). Gradazione: 5,0%. Lambic maturato due anni con uve Merlot in botti di rovere francese. Color rubino intenso, i classici sentori Lambic s'intrecciano alle note vinose del Merlot.

Triple (Trappe). Gradazione: 8,0%. Birra d'abbazia dorata carica, naso floreale e speziato, finale lungo leggermente amaro.

Quadrupel (Trappe). Gradazione: 10,0%. Ambrata intensa, note ferrose al naso, in bocca è liquorosa, corposa, con sentori agrumati.

Febbre Alta (Troll). Gradazione: 7,8%. Birra ambrata molto profumata, floreale, speziata, profumi di erbe e frutta matura.

Daù (Troll). Gradazione: 3,9%. Saison dorata, naso speziato, al palato leggermente pepata e acidula.

Castagnale (Birra del Borgo). Gradazione: 4,2%. Birra alle castagne, ambrata, naso profumato, vellutata al palato, in bocca sentori di castagne essiccate.

Panada (Troll). Gradazione: 4,7%. Blanche prodotta con grano tenero e saraceno, aromatizzata con coriandolo e scorza di arancia amara, zenzero e foglie di una pianta tipica della macchia mediterranea ligure.

Supersonica (Turan). Gradazione: 4,6%. Rivisitazione più luppolata della Sonica.