Chi è il Pallone d'oro del 2009??? Messi? No, signori, non stiamo parlando di fuoriclasse del pallone, ma di fuoriclasse della Birra. All'Open Baladin vengono presentate le creature del birrificio cagliaritano Barley, vincitore del concorso organizzato da Fermentobirra.com
Dopo aver perso la gita a Borgorose e la serata in compagnia del monaco Trappista, la DS (ma Fettina e Quajetta Panate n.p.) decide di non farsi scappare questo appuntamento all'insegna delle birre di casa Barley, nome finora sconosciuto alla Society. Serata di degustazione/premiazione condotta da Kuaska, come per Brewdog qualche mese fa, con ospite il Mastro birraio Nicola Perra.
Qual è il miglior birraio italiano dell'anno? Questo il quesito che il web magazine Fermento Birra (www.fermentobirra.com) ha rivolto ad esperti del settore, publicans, giornalisti e degustatori, dando vita a quello che potremmo definire il “pallone d'oro” della birra italiana. Un premio senza dubbio originale nel panorama della birra che crede nell'esistenza di un legame intimo tra il birraio e le sue “creature”. A differenza dei classici riconoscimenti il giudice non è chiamato a valutare la bontà di una birra in un preciso momento, ma la bravura tecnica del birraio nel suo complesso, la sua filosofia, la costanza qualitativa dei prodotti.
In una sfida all'ultimo voto è stato Nicola Perra del birrificio sardo Barley (www.barley.it) di Maracalagonis (CA) ad aggiudicarsi il titolo di miglior birraio del 2009. Sul podio a seguire Montegioco e Lambrate (exequo), Birrificio del Ducato (fonte: www.unonotizie.it).
La serata deve ancora cominciare: il trio non ha la pazienza tra le proprie qualità e decide di non indugiare oltre e provare una Rude Boy (5,6% Toccalmatto): color tonaca di frate, al naso profumi di lievito mentre al palato è amara ma risaltano note mielate e caramellate. Una IPA sui generis.
Il buon Kuaska e Nicola Perra prendono la parola e introducono la serata, e viene servita la prima birra cagliaritana: la Friska (5.0%), accompagnata da un'insalata di polpo, patate e prezzemolo. la Friska è ispirata alle blanche ma Nicola la fa 'a modo suo' (my way come direbbe Frank..). Ai classici profumi di frumento, coriandolo e scorza d'arancia, Nicola abbina un corpo più strutturato. Il risultato è una birra fresca e dal retrogusto amaro balsamico. L'accostamento al polpo è davvero azzeccato.
Si passa quindi alla Zagara (5.1%), prodotta con l'aggiunta di miele d'arancio. Lorenzo, in arte Kuaska), ci suggerisce di assaggiarla assaporandola con tutta la bocca, 'mouthfill', per apprezzare appieno le note di arancia amara e la chiusura secca del luppolo. Al naso arriva agrumata e speziata. Gli Chef del Baladin l'accompagnano con una crema di gamberi, avocado, arancia e finocchio: un accostamento 'tono su tono' che bene si lega a questa birra ambrata scarica.
Il buon Kuaska e Nicola Perra prendono la parola e introducono la serata, e viene servita la prima birra cagliaritana: la Friska (5.0%), accompagnata da un'insalata di polpo, patate e prezzemolo. la Friska è ispirata alle blanche ma Nicola la fa 'a modo suo' (my way come direbbe Frank..). Ai classici profumi di frumento, coriandolo e scorza d'arancia, Nicola abbina un corpo più strutturato. Il risultato è una birra fresca e dal retrogusto amaro balsamico. L'accostamento al polpo è davvero azzeccato.
Si passa quindi alla Zagara (5.1%), prodotta con l'aggiunta di miele d'arancio. Lorenzo, in arte Kuaska), ci suggerisce di assaggiarla assaporandola con tutta la bocca, 'mouthfill', per apprezzare appieno le note di arancia amara e la chiusura secca del luppolo. Al naso arriva agrumata e speziata. Gli Chef del Baladin l'accompagnano con una crema di gamberi, avocado, arancia e finocchio: un accostamento 'tono su tono' che bene si lega a questa birra ambrata scarica.
La serata prosegue con la Tuvi Tuvi (6.2%), caratterizzata dalla simpatica 'etichetta' che raffigura un omino che rovina, cade improvvisamente (in dialetto sardo tuvi tuvi significa proprio questo), ma che riesce a salvare la sua birra! La Tuvi Tuvi è una birra complessa, caratterizzata da spiccate note amaricanti ed aromatiche conferite da un'originale combinazione di due luppoli di gran carattere: il britannico Challenger

e il polacco Marynka, entrambi coltivati a Poperinge in Belgio, nelle Fiandre Occidentali. Non c'è presenza di caramello a contrasto di questi luppoli, che la fanno da padrone nel gusto di questa birra, servita insieme a una gustosa zuppa di asparagi con cozze e crostini.
e il polacco Marynka, entrambi coltivati a Poperinge in Belgio, nelle Fiandre Occidentali. Non c'è presenza di caramello a contrasto di questi luppoli, che la fanno da padrone nel gusto di questa birra, servita insieme a una gustosa zuppa di asparagi con cozze e crostini.
Siamo arrivati verso la chiusura della serata, e a breve assaggeremo forse le due birre più rappresentative del Barley: la BB10 e la BBevò (10%). Perchè le consideriamo così importanti? Perchè sono delle Imperial Stout fortemente legate al territorio e sardo. Infatti la BB10 è prodotta con la sapa (mosto d'uva cotto) di Cannonau, il vino sardo per eccellenza. Una naturale "vinosità" ci accompagna in tutto il percorso, dall'olfatto caldo e sontuoso di caramello, cacao, prugna, amarena e uva fragola fino al palato ricco di sapori complessi
che ricordano a turno il caramello, cioccolato, la liquirizia, prugna e mela cotogna, nonché frutta secca dolce come fichi e uva sultanina.
Nonostante l'alta gradazione il corpo di questa birra, prodotta solo nel periodo della vendemmia e in quantità limitate (1000 bottiglie all'anno), è 'veloce' e si lascia bere agevolmente. Accompagnata da un dolce veramente complesso da descrivere: sapori di caffè, cacao, vaniglia, frutto della passione si abbinano alla BB10 per la delizia dei nostri palati!
Arriviamo infine all'evoluzione della BB, l'ultima nata in casa Barley. Questa volta Nicola si è cimentato con l’utilizzo della sapa di Nasco, antichissimo vino liquoroso della zona del Cagliaritano. Il risultato è un 'passito di birra', liquoroso, al naso note di uva sultanina, mentre in bocca conferma le note fruttate di uva e marasca e mandorla amara arricchite da punte erbacee e pepate oltre che a note di frutta secca e toffee.
che ricordano a turno il caramello, cioccolato, la liquirizia, prugna e mela cotogna, nonché frutta secca dolce come fichi e uva sultanina.
Nonostante l'alta gradazione il corpo di questa birra, prodotta solo nel periodo della vendemmia e in quantità limitate (1000 bottiglie all'anno), è 'veloce' e si lascia bere agevolmente. Accompagnata da un dolce veramente complesso da descrivere: sapori di caffè, cacao, vaniglia, frutto della passione si abbinano alla BB10 per la delizia dei nostri palati!
Arriviamo infine all'evoluzione della BB, l'ultima nata in casa Barley. Questa volta Nicola si è cimentato con l’utilizzo della sapa di Nasco, antichissimo vino liquoroso della zona del Cagliaritano. Il risultato è un 'passito di birra', liquoroso, al naso note di uva sultanina, mentre in bocca conferma le note fruttate di uva e marasca e mandorla amara arricchite da punte erbacee e pepate oltre che a note di frutta secca e toffee.
La serata è terminata, Kuaska gira di tavolo in tavolo e quando gravita vicino al nostro non possiamo fare meno di scattare una foto insieme a lui, il nostro Mentore.. e poi ordinare un giro di chiusura, con protagoniste la Witte (4.8% Trappe) e la Reale Extra (6.4% Birra del Borgo). la trappista è una birra fresca e leggera, con sentori di lievito e frumento e naso leggermente speziato. la Reale Extra è una variante della ben nota e apprezzata Reale, nella quale Leonardo impiega luppoli americani (amarillo e warrior). La Regina è lei, e con queste tre nuove birre assaggiate la DS si laurea a pieni voti: 110 e Lode per noi!!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento